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Aggiornato: 5 giugno 2025
Alzate pure le spalle, e gridatemi che sono un barbaro, incapace di gustare la divina poesia che ondeggia sulle vostre isole incantatrici! Via! non avete motivo di esserne molto orgogliosi!...
Terrorizzata da questo pensiero, incapace di articolare parola, aveva abbassato lo sguardo, sentendo un'onda di fuoco che le saliva al viso.
Era una di quelle anime amorose, che hanno bisogno di vivere per qualcheduno, di sacrificarsi. Vivere per sè stessa, le sembrava l'ultima espressione dell'egoismo, e, malgrado le esigenze della sua salute, se ne sarebbe vergognata. Qui almeno sono utile a qualcheduno, pensava. Se proprio mi sentirò incapace di resistere, uscirò dal convento; ma finchè posso...
Mi avete creduto un'anima incapace di ogni virtù e di ogni forza?... Ebbene, no, non è vero: vi ho amato intensamente, come si ama una volta sola, come non meritavate che vi amassi.
Ma erano sì dolci e possenti le voci che le tornavano dalla sua povera giovinezza tramontata, ed erano state così grandi le emozioni che avevano consunta tanta parte del suo cuore, ch'ella ormai sentivasi incapace di comprendere se più forte fosse in quell'ora dentro di lei la sorpresa, lo sgomento o la gioia.
Poteva avere importanza questo per Lidia? No; ma poteva averne moltissima un altro fatto: il Sideri era un osservatore scrupoloso della forma, un uomo incapace di dire un'insolenza cruda; le insolenze le diceva, ma con tal giro di parole da farle rassomigliare a frecce avvelenate e ricoperte di bambagia....
In tal modo, dentro un cerchio di tortura si dibatteva incapace a prendere una risoluzione; ora pensando a un viaggio, che lo allontanasse da uomini e da cose venutigli in uggia, ora meditando di rimanere, di riavvicinare Loredana, d'impossessarsene davvero a qualunque costo. Giuoca, giuoca! gli disse il marchese di Spinea, guardando in faccia.
Bevette fin che non ne potè più, e poi si abbandonò sulla carogna del suo cavallo, incapace di più muoversi, in preda ad un dolore di testa infinito; in preda a certi tremiti, a certi vomiti spaventosi, che poi cessarono, lasciandogli una grande sfinitezza e facendolo cadere in un supremo letargo.... Un dolore terribile ai polsi lo fece rinvenire. Spalancò gli occhi.
Conoscendo sua moglie inetta a tutte le faccende domestiche, confondeva la padrona di casa colla madre, e pensava che una donna incapace di preparare una bevanda, non poteva essere capace nemmeno di assistere con intelligenza la sua bambina ammalata, e la rendeva ingiustamente responsabile dell’esito della malattia.
Ma non era ancor tutto. Il punto per lei più oscuro, più incomprensibile era che ella stessa non trovava nelle braccia di suo marito, amandolo come lo amava, la più lieve ebbrezza. E questo la persuadeva di essere una creatura imperfetta, incapace a dare ed a ricevere l'amore.
Parola Del Giorno
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