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La vendita al remate di terreni per parte di gente che non vi aveva alcun diritto prese all'epoca delle speculazioni uno sviluppo fantastico. Bastava un po' di réclame sui giornali, si stampavano piante immaginarie di terreni, divisi in lotti, e si rematava. I compratori pagavano una caparra per avere un titolo che naturalmente non valeva nulla. Con questo sistema vennero rematadi non pochi pantani della provincia di Buenos Aires specialmente vicino alla Plata passandoli per splendidi appezzamenti di terra. Si è rematado anche il letto del Paran

DIC. Quelle erano cose umane, ancorchè brutte, ma queste sono ridicule e vane. FR. Non le dire così vane, se ben tu l'hai chiamate finte e immaginarie.

Quindi dispiacegli sentire un editto del principe che gli riduca di nuovo la moneta a minor valuta di prima, perché si vede diventar minore il numero delle lire, benché immaginarie, che egli aveva prima; ed, a guisa di acquedotto spiacevole, si lascia far piú orrore dalla presente amarezza della medicina che allettamento dalla speranza di salute.

Il commercio, non è un giuoco d'azzardo: bisogna mantenersi calmi per essere avveduti. Voi siete troppo diffidente, e vi lasciate troppo impressionare. Ma pensate, benedett'uomo, quanti dolori, quante disgrazie vere ci piombano addosso tutti i giorni, senza andarne a pescare delle immaginarie e farci del cattivo sangue anche per quelle che ci potrebbero capitare!

Quali sono le rendite de' principi, che non siano imposte a ragione di soldi o lire od altre monete immaginarie del paese? Dunque sono tutte scemate alla stessa ragione.

La plebe ed i contadini non sanno distinguere cosí al sottile il loro conto, come i mercanti, per valutare le sue cose e sue fatiche proporzionatamente all'oro e non alla moneta bassa ed immaginaria, contano alle solite sue lire immaginarie; e, ridotte poi quell'entrate dall'immaginario valore a quello dell'oro e dell'argento, ch'è il vero e piú essenziale valore delle cose, vagliono meno di prima.

Del valore delle monete paragonate alle lire e scudi di ciascun paese, che sono per lo piú immaginarie.

qui vedo altro potersi opporre a questa dottrina, se non se alcuno dicesse che anzi il vero valore delle monete d'oro e d'argento deve paragonarsi colle cose vendibili, non con le monete basse e con gli scudi e lire immaginarie; ed il zecchino, per esempio, valendo 18 lire, bastava per comprar diciotto cose da una lira l'una: ora col medesimo, che ne vale 20, ne comprerò due di piú.

Ed ecco come il sesterzo e gli altri, anzi le lire stesse diventarono immaginarie; perciocché, sebbene erano cosí nominate, non contenevano però piú quel valore quel peso che il loro nome indicava. Giá l'asse di rame, che pesò a principio una lira, era ridotto solo a mezz'oncia, e nondimeno «libbra» chiamavasi; e il denaro d'argento, che doveva valer dieci, era passato a 16 lire.

Ancorché nel precedente capitolo siasi abbastanza, a mio credere, fatto conoscere che quello, che diciamo «alzamento» delle monete d'oro e d'argento, non è altro, propriamente, che un abbassamento della valuta delle monete inferiori e delle immaginarie; nulladimeno, per fuggire ogni oscuritá, seguiteremo a chiamarlo «alzamento» od «accrescimento» delle monete istesse.