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Aggiornato: 12 giugno 2025
Uscito sulla piazza del villaggio, Damiano si abbattè in Cusqueia. Il naturale di Cuba andava impettito e superbo, argomento di ammirazione a tutti i sudditi di Guacanagari, per una camicia bianca che aveva indossata. Damiano non aveva mai veduto Cusqueia in quell’arnese. Non sapeva, non avrebbe immaginato mai, che l’interpetre di Cuba possedesse una camicia.
Guacanagari chiamò con un nobilissimo gesto l’interpetre Cusqueia, e gli dettò le parole che questi doveva riferire all’almirante:
Sicuramente, il nostro allegro Genovese voleva far colpo sulle belle suddite di Guacanagari. Ah, se per colmo di fortuna fosse stato anche biondo! Furono accolti, come al solito, da grida festose.
Cristoforo Colombo si volse cortesemente a rassicurare il suo buon amico Guacanagari. Quelle terribili macchine che vomitavano fuoco non erano destinate ad offendere i pacifici abitanti dell’isola, bensì a proteggerli contro i loro nemici Caribi. La cosa era gi
Quindi, volgendosi al fratello di Guacanagari, che stava lì mezzo ingrognato e mezzo piangente, gli disse:
Lo stesso Guacanagari, che sempre cercava di padroneggiare i moti dell’animo, non potè trattenersi dallo afferrare il braccio dell’almirante, come per cercare istintivamente un appoggio.
Poco sicuro del modo in cui avrebbe condotte le prime avvisaglie, Damiano salì al villaggio di Guacanagari; e come fu sulla piazza, si volse alla casa di Tolteomec. I servi stavano certamente in vedetta, perchè due naturali, che si stavano soleggiando all’aperto, entrarono subito in casa, e poco stante apparve il vecchio sull’uscio.
Insieme coi presenti del cacìco, Rodrigo di Escobar portava qualche notizia. L’isola si diceva assai ricca, non pure di frutti, di biade, di legname e di spezierie, ma ancora di metalli preziosi. Questi, a dir vero, non abbondavano nella regione su cui comandava il cacìco Guacanagari; ma nell’interno, e dalla parte di levante, era il paese di Cibao, dove ogni ben di Dio si sarebbe ritrovato.
Conosciuto per tal modo il desiderio del suo ospite, Guacanagari fu molto lieto di potergli dire che a poca distanza dalle sue terre, nella regione più montuosa dell’isola, il metallo dal colore del sole era tanto facile a ritrovare, che gli abitanti non ne facevano stima veruna. Il luogo, soggiungeva egli, si chiamava Cibao. Non forse Cipango? pensò tosto l’almirante. Ma fosse Cipango, o non fosse, egli aveva finalmente trovato Cibao, la misteriosa regione aurifera, di cui gli avevano gi
Guacanagari pranzò quel giorno con l’almirante, a bordo della Nina; e quindi lo invitò alla sua residenza, dove gli avrebbe fatto vedere come fossero tutte le cose di lui gelosamente custodite.
Parola Del Giorno
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