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Aggiornato: 28 giugno 2025
"Non l'ho aperto ancora," disse il Coniglio bianco, "ma sembra una lettera, scritta dal prigioniere a a qualcheduno." "Dev'essere così," disse il Re, "salvo che sia stata scritta a nessuno, ciò che non si fa generalmente." "A chi è indirizzata?" domandò uno de' giurati. "Non ha indirizzo di sorta," disse il Coniglio bianco: "di fatti non c'è scritto nulla al di fuori."
Sul mio onore, e sulla mia conoscienza il verdetto dei giurati è questo: Primo reato. L'accusato Angelo Pugliesi è colpevole come capo d'associazione di malfattori, per avere nel corso degli anni 1864-1865 comandato un'associazione di malfattori in numero non minore di cinque, organizzata all'oggetto di delinquere contro le persone e le propriet
L'accusa non gli impediva di mangiare tutti i giorni con appetito sempre crescente. Occupava la cella 53 del sesto raggio. Terminata l'istruttoria nell'aprile del 97, e saputo che avrebbe dovuto comparire dinanzi i giurati, divenne inquieto. Pare che non fosse più sicuro della sua innocenza.
L'aula vasta, fredda, grigia, nuda di arredi; sulla parete scialba il simbolo della giustizia e della misericordia, il Cristo; di fronte il ritratto del re; tavoli e sedie, roba vecchia, triste, dalle linee dure ed angolose. I giudici, cuori morti, anime fatte pietra, impassibili, indifferenti; la figura pallida e severa del pubblico accusatore, destinato alla eterna parte del carnefice morale; i giurati, gente per lo più ignorante, spesso insensibile, talvolta crudele: di sopra a tutti costoro la idea alta, pura, sublime della legge e contro la legge, fuori di essa, contro lo Stato, contro la societ
Il Sant'Angelo, così amato in tutto il paese, vi aveva anche de' nemici, pochi di numero, ma fieri e giurati: gente divisa da lui da questioni di partito o che, per atti da lui disapprovati, aveva sempre tenuto da sè lontana con freddezza e riserbo.
Uno de' giurati aveva una matita che scricchiolava. Alice non la poteva soffrire, e perciò girò intorno al Tribunale, giunse alle spalle di lui e colse tosto il destro per strappargliela. Ciò fece con tale lestezza che il piccolo giurato (era Tonio, la Lucertola) non seppe che fosse della sua matita; girò qu
Come si chiama la deliberazione del giurì? Verdetto. Questa parola significa forse l'obbligo nei giurati di colpire nel vero? Nossignore. Questa parola significa semplicemente "è vero che i giurati hanno detto quel che hanno detto!"... Che cos'è dunque il verdetto? È la cosa meno seria, fra le cose serie di questo mondo. Eccoti qui, tra le mie mani, sotto i miei occhi.
Anche in Valtellina si ha per costante che i Riformati si fossero giurati a fare un vespro siciliano, e ridurre alla nuova religione la valle, non lasciando razza né generazione dei Cattolici. Questo fatto potrebbe, se non giustificare, scusare almeno l'estremit
"Niente affatto?" replicò il Re. "Niente affatto," soggiunse Alice. "Ciò è molto importante," disse il Re, rivolgendosi a' giurati. Essi si accingevano a scriverlo sulle lavagne, quando il Coniglio bianco li interruppe: "Non-importante, è questo il senso delle parole di Vostra Maest
"Dunque queste parole non si attaccano, a voi," disse il Re, guardando con la bocca sorridente tutt'intorno al Tribunale. E vi fu gran silenzio. "È un bisticcio!" soggiunse il Re, con voce irata, e tutti allora risero. "Che i giurati ponderino il loro verdetto," ripetè il Re, forse per la ventesima volta in quel giorno. "No, no!" disse la Regina. "Prima la sentenza poi il verdetto."
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