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Aggiornato: 3 giugno 2025


In quanto a scioglimenti di Consigli voglio citare, fra tante centinaia a mia disposizione, un casetto tipico: il municipio di Riesi venuto in mano dei radicali colle elezioni generali del 1889 fu sempre inviso ai Prefetti di Caltanissetta (uno dei quali mi confessò che il municipio gli era inviso solo perchè in mano di radicali) che mandarono ispettori, che nulla mai trovarono d'irregolare. Il ministro Giolitti finalmente sciolse arbitrariamente il consiglio. Si vuol sapere chi vi mandò come Regio Commissario? Un ricco signore della stessa citt

Certo l'occasione fu buona; ma le parole dell'on. Giolitti rivelavano un pensiero che doveva esser spuntato da tempo e maturatosi poi del malumore di molti giolittiani e assumere, nel momento opportuno, importanza di una chiara designazione di tattica elettorale del capo del Governo.

L'on. Giolitti, Ministro dell'interno e Presidente del Consiglio, da me e da altri interpellato, riconobbe la gravit

Prima e non spregevole indicazione, dunque: il radicalismo è il partito che i clericali papali sentono il dovere di combattere furiosamente, prima che ogni altro avversario antico o recente. L'on. Giolitti e la sua politica

Giolitti, ma invece si limitò a cedere ed a concedere con manifeste violazioni della legge e con sovvertimento di ogni concetto amministrativo ogni qual volta il popolo minacciò, fece dimostrazioni e volle cose giuste non di raro frammischiate a pretese assurde, quali poteva suggerirle la ignoranza nelle moltitudini e la passione di parte in molti capoccia di partiti.

Questo solo: l'invio della flotta dinanzi a Palermo, che mai aveva dato segni di volere tumultuare. L'on. Giolitti poi non fu superato, che dall'on. Crispi, il quale come provvedimento curativo non seppe proporre ed attuare che lo Stato di assedio.

Era urgente provvedere allora e riparare; mostrarne almeno l'intenzione. Finalmente, gli avvisi, gli allarmi, le grida di gioia degli uni e di paura degli altri rompono l'alto sonno dell'on. Giolitti; ed ecco il governo cominciò ad accorgersi che in Sicilia c'era del fuoco serpeggiante che minacciava di propagarsi assurgendo alle proporzioni di un grande incendio e si avvide che questa ipotesi del fuoco sotto la neve non era un'immagine poetica, cui si prestava l'Etna maestosa e fumante, ma una realt

Ma l'attacco, iniziato con l'invettiva sonora, diviene motteggio e scherno dopo il noto discorso dell'on. Giolitti sul bilancio dell'interno e la risposta data in esso all'on. Fera. È inutile negarlo: i sorrisi ironici dell'on. Giolitti, che gi

Mai l'on. Giolitti si adatterebbe a fare del barometro politico di un gruppo il suo barometro, della lancetta dell'on. Fera la sua lancetta. Accoglie i partiti nel suo equilibrio, torcendoli un poco e deviandoli dal loro piano; non ama le correnti impetuose, che trascinano, le polarizzazioni che diminuiscono il settore sul quale gli sia possibile scorrere liberamente.

La sapienza di governo dell'on. Giolitti non si limitò all'invio del senatore Sensales, che serbò il contegno meno adatto ad inspirare fiducia agli isolani; andò oltre, e continuando nell'applicazione del criterio che tutto dovesse ridursi a reprimere brutalmente il malandrinaggio creò le zone e sotto-zone militari.

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