Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 16 luglio 2025


Il signor Asdrubale finisce appunto di raccogliere il suo denaro, leva la faccia sorridente e porge le carte al giovine, dicendogli con una monotonia d'accento che parrebbe feroce: «La rivincitaQuale fortuna! Quell'ottimo signore si fida; è disposto a giocare a credito, si adatta a riperdere il denaro vinto ed a lasciarsene guadagnare dell'altro!...

Ogni volta che i suoi avversari facevano qualche punto egli bestemmiava per abitudine. Sei una canaglia, tu gridò ad uno di essi. Tu mi rubi il boccale! non si fa così a giocare, ohe! stai attento che ti prendo il tre di picche. Tutti ridevano. La sua gioia comunicavasi agli altri. Maometto è filosofo diceva uno. Sa che si è giovani una volta sola aggiungeva un secondo.

Il Vharè era a Nizza a passare l'inverno e a giocare; in quei giorni egli aveva avuto un duello molto grave, finito colla peggio del suo avversario, e, in proposito, si faceva il nome di una notissima signora milanese.

, disse poi con voce più alta, nel giuoco l'ingegno, nel duello il sangue freddo. E costui, soggiunse tosto battendo sulla spalla del De-Forses e rivolgendosi a tutti, costui sosteneva, che il duello più che il sangue freddo vale il saper giocare di tempo. Lo sostengo ancora, rispose il De-Forses.

E' vero, dicevano i musicisti inglesi. E' proprio vero. Ah! la musica! Come innalza! Come commuove! Allora domattina siamo intesi, si va a giocare al golf? Anne-Marie, il Re vuole udirti a suonare. Il Re? il vero Re? ! Non un Re di racconti delle fate? No. Il Re d'Inghilterra. Quello che era ammalato tanto tempo fa e che io ho fatto guarire? Nancy sorrise. L'hai fatto guarire tu?

Poco dopo s'era ritratto con que' due a giocare a tavola reale, in una sala appartata. Quando agli orologi suonò la mezzanotte, entrò in quella sala un servo del senator Malipieri, e accostatosi al tavoliere, «Illustrissimi Senatoridisse, «il fante dell'eccelso consiglio è qui fuori che aspetta; vorrebbe parlarvi

Bastoni.... Sei di napoletana. Il solito pugno di don Alessio, le solite recriminazioni. I due giovani, in piedi vicino al tavolino, se ne stettero un pezzo a veder giocare: si guardavano sorridendo all'escandescenze del vecchio. Quando donna Costanza s'alzò, chiamata dalla serva tutta in faccende per il nuovo ospite, prima l'una, e poi l'altro, vennero nel terrazzino.

Ubaldo, non sapendo come rimediare, si dette a giocare alla Borsa; ebbe da principio la disgrazia di vincere, giocò allora con più ardore, perdè, perdè sempre, perdè tanto che a una liquidazione a fine mese non potè pagare le differenze e fu affisso alla Borsa.

E a me, invece, la vecchia signora non usava che sgarbi e modi arcigni. È vero che a quei tempi ero un vero monello, senz'altra voglia addosso che quella di giocare a nocìno o di fare alla palla coi quaderni. Ma nonostante avrei preso di essere trattato meglio. Erano sempre gastighi, minaccie e scappellotti.

Tutto ciò in un baleno. Lord Pepe, rimasto , con la stecca in mano, senz’aver potuto giocare un solo colpo, impiegò due lunghi minuti a riaversi dallo stupore, poi si fece rosso di collera e bestemmiò fra i denti:

Parola Del Giorno

serafica

Altri Alla Ricerca