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Aggiornato: 1 giugno 2025
Sicuro, bisognerebbe saperlo; disse mastro Bernardo; ma come si fa? Dal messaggio di Pietro Fregoso e di ciò che ne seguisse al castello Gavone.
E per non indugiarci più oltre, facciamo ritorno alle due donne, rimaste così sbigottite al primo indizio della scalata e dello spandersi dei nemici entro le mura del castello Gavone. Vedremo più tardi Don Giovanni di Trezzo e sapremo che diavol fosse quell'altro tafferuglio che lo faceva accorrere con tanta fretta verso le scale.
Aggiungo per ambedue, che mai sulle porte del paradiso si scontrò una coppia d'angioli più leggiadra di queste due creature umane, ravvicinate dal caso su per le scale del castello Gavone. Che fanno gli angioli, allorquando s'incontrano per via? Spiriti d'amore, debbono sentirsi fratelli, vedersi assai volentieri l'un l'altro e dirselo cogli atti, se non colle parole, a vicenda.
Il castel Gavone, lo rammenteranno i lettori, era munito di fosso da due lati soltanto, cioè da fronte e da tergo, dove perciò era stagliata ad arte la cresta del monte; laddove i fianchi, perchè fondati a scarpa sul masso o abbastanza forti di lor natura, non avevano alcuna di simiglianti difese. Ad uno di questi fianchi, quello che guarda a levante, i soldati genovesi accostarono le scale.
Non è a dire se i Fregosi accogliessero di buon animo le confidenze di Marco e del figliuol suo, e come gli fossero larghi di promesse. L'orso di Castel Gavone era ancora da prendere; si poteva impegnarne senza tanti riguardi la pelle. Queste cose, siccome è agevole argomentare, ignorava Galeotto.
Il Sangonetto avea dunque potuto da lunge comunicare coi sozi? mandare un messaggio al Borgo, anzi a castel Gavone, dove abitava il Bardineto? E a lui, Maso, non sarebbe riuscito di fare altrettanto? di fuggire dal campo genovese e portare in tempo un salutare avviso al castello?
Escirono i due amici dal gavone di prora; Cosma con passo sicuro, e Damiano barcollando un pochino. Non aveva nulla; ma si sentiva un po’ vuota la testa, e ad onta di ciò, un pochettino più pesante del solito. L’equilibrio delle parti era per conseguenza turbato. Ma l’aria aperta lo rinfrancò, e più la necessit
Ognuno di costoro si recherebbe a ventura di partecipare ai pericoli e ai danni di questa nobile terra, come ho fede che presto dovrebbe partecipare al trionfo e alle gioie del vostro gloriosissimo padre. Inoltre, perchè tacerlo? con voi, madonna, anche assalito da tutte le armi della potente repubblica genovese, il castel Gavone sarebbe un luogo di delizie per esso.
La mattina del 6 di febbraio 1449, i genovesi si erano impadroniti, come ho raccontato, del castello Gavone. Il giorno 8 di maggio avevano a discrezione le mura e gli abitanti del Borgo. Questa vittoria, siccome i tre mesi di estrema resistenza dimostrano, era costata sangue e fatica non lieve all'esercito.
Epperò, da principio si fortificavano in Orco, Verzi ed altre villate sui monti; indi, scemato il pericolo, o cresciute le forze, calarono a Pertica, dove sorse appunto il castel Gavone, due miglia distante dalla riva del mare.
Parola Del Giorno
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