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Aggiornato: 31 maggio 2025
A lui parve d'intendere un singhiozzo, fremè. La sua anima ebbe un ultimo spasimo in quel vacillamento misterioso, che ci coglie sempre al momento di entrare in una nuova irrevocabile fase della vita, e le si appressò colle mani tese quasi per sostenerla. Infatti ella singhiozzava sotto il piccolo ritratto della Vergine.
Guarda sdegnato Napoli ai suoi piedi; freme al pensiero, che forse nella citt
Il cortigiano è lieto di poter allontanarsi dalla presenza dell'infuriato signore col pretesto di eseguire gli ordini. Egli urla, grida, freme. La corona imperiale spetta soltanto a lui, all'erede del divino Augusto, all'immortale Apollo, che si è degnato rivelarsi ai mortali.
Per Cirillo quell'aria è simpatica, ma Alfredo lo prega a smettere, perchè mi guasti l'udito, osserva, e freme di ritornare al veglione. Ma se non balli mai stasera, gli grida Cirillo! Ballerò, sta buono, e presto e con delle ballerine cortesi e belle conchiuse nervoso Alfredo ritorniamo dunque in teatro, mio otellissimo, fece ridendo, Cirillo. I due amici sono gi
Donami quell'amor, ma il dona insieme A chi meco vïaggia sulla terra: Fra gl'inamanti cuori il cuor mio geme E impicciolisce, e sua virtù s'atterra; Fra i malignanti cuori il cuor mio freme, E orgoglio oppone a orgoglio, e guerra a guerra Fra gli odii altrui l'anima mia è infeconda; D'alti esempi d'amor, deh, la circonda!
Quest'espressione e tutto il complesso sorpresero Emilia per la sua somiglianza con Montoni; fremè e volse altrove lo sguardo. Passando col lume accanto agli altri quadri, ne vide uno coperto da un velo nero; questa singolarit
La vita di Dio freme in seno alla vostra terra più che altrove potente. Imagini di bellezza e di forza s'avvicendano singolari su questo suolo, dove il sole accende vulcani e che gli uomini salutano del nome di Giardino d'Europa. La natura sorride per voi d'un sorriso di donna.
non mio voler seguendo ma mia stella, parto col corpo sol, che l'alma scarca de la soma mortal meco non varca, ma riman seco obediente ancella. E se quel, che fra me tacito e solo cantando vo' con più di mille insieme, per la Garza, e Forcella, e Tavaiano, udisse pur un dì l'invido stuolo ben morria di dolor veggendo vano tornar l'empio ardir suo, ch'indarno freme. Dello stesso
Io sono forte, è vero, Io son la quercia che non crolla al vento E una legge d’amor rinnovatrice D’uomini e cose ne’ miei canti freme, Eterna, come il seme, Come il bacio del Sol fecondatrice. .... Benedicimi, o Madre.
Freme al vedere quel morto. È adirato seco stesso che ha ucciso quell'uomo. Chiss
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