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Aggiornato: 2 luglio 2025
Però, senta il Buonaiuti. Queste ragioni le vada a riferire a qualcuno dei filologi autentici, degli zelatori del puro metodo filologico scientifico, e sentir
E seguitiamo a dipanare la matassa arruffata. Seguitiamo, distinguendo con esattezza quello che dicono i filologi da quello che è in realt
Conseguenze pratiche, una, ma buona: il sacrario dagli studî classici schiuso alle «piú deboli forze», e la produzione meccanica d'uno sterminato numero di filologi, che col sacro sigillo del metodo scientifico alemanno si sparpagliarono ai quattro venti, esercitando una forma non meno scientifica di spionaggio politico.
Pochi mesi prima che scoppiasse la guerra, un collega, in un documento ufficiale, mi rimproverava la mia poca simpatia per la Germania . L'accusa era doppiamente inesatta. Chi eventualmente abbia seguito i miei scritti, ha potuto vedere che ho sempre nettamente distinto fra la Germania veramente scientifica ed artistica, e il moderno esercito di filologi scientifici, che, catafratti di tutte le armi della pedanteria, hanno proceduto alla sistematica distruzione d'ogni finezza e d'ogni gentilezza di studio. Meglio che parole d'oggi, riuscir
Di' liberamente. Io Arde oggi gran guerra tra i letterati ed i filologi d'Italia. E alcuni, e dei famosi, sostengono che l'unico lavoro possibile e serio intorno agli autori classici sia quello strettamente filologico: cioè copiare e collazionare codici, e allestire edizioni critiche.
Dunque, o in buona o in mala fede, la Germania sparpagliò per tutto il mondo sciami e sciami di filologi scientifici, a diffondere il nuovissimo perfido verbo. E per non trovarsi ad averne penuria, cominciò a fabbricarli a macchina; né la materia prima poteva mancare. Abbiamo visto come la concezione scientifica spalancasse le porte a due battenti alle piú deboli forze.
E non c'è da farne meraviglia. Per ragioni che si chiariranno in questo articolo, i filologi si sforzano ad affermare e dimostrare che la filologia è tutt'altra cosa da ciò che essa è in effetto. E quest'altra cosa, naturalmente, ciascuno la vagheggia, la immagina, la definisce, secondo il proprio desiderio, la propria fantasia, il proprio ingegno. È troppo ovvio che ne derivi una babele. E ingenuit
Io Quelle che l'amico mio chiama «i fatti di casa del mondo antico». Foscolo Fa' conto che sian quelli. Addio. Io No, resta un momento. Ed anche allora gli Italiani avevano lo stolto ossequio d'oggi per i filologi d'Alemagna? Foscolo Figúrati! Io Lasciamo anche i tedeschi. Dimmi.
Il giornalista dichiarò perentoriamente che essi erano «gli unici letterati e filologi in questo dibattito». Quelli, sicuri per tanto avallo, si impancarono, fieri e solenni, a giudicar la contesa. E i cuori ben fatti intenderanno di leggieri se mi diedero torto su tutta la linea.
E poi ho cominciato a farmi una ragione, badando ad un suo accenno a qualche somiglianza che intercede fra Corinna e i poeti ellenistici e gli alessandrini. E qui conviene fare un'altra sosta, e parlare d'un bestialissimo dirizzone che stanno pigliando ai nostri giorni i filologi biasciapiri.
Parola Del Giorno
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