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Aggiornato: 2 luglio 2025
Io Ma no: spiegami almeno che cosa intendi per commento critico, storico, filosofico.... Foscolo Un'altra volta, figliuolo. Io Dimmi almeno questo. Ai tempi tuoi, i filologi tedeschi e intedescati, quando s'impancavano a spiegare i classici, spacciavano tante scempiaggini quante ne spippolano oggi? Un amico mio, in un suo volume recente, ne ha raccolto un sollazzevole manipolo. Foscolo Figúrati!
Lasciamo andare, filologi scientifici e sofi rihegeliani: prima di spifferare certe sentenze, leggete un po', invece di tante contemporanee scipitezze alemanne, le opere dei nostri grandi. Ma andiamo avanti. Io domando ora questo solo al Buonaiuti.
La questione fu deferita ad un congresso di filologi, i quali si adunarono a Berlino, e dopo tre anni di discussione, convennero nel proposito di creare la nuova lingua incominciando dal riformare l'alfabeto. Quella decisione fu accolta in Europa con poco favore. Ma l'assemblea dei filologi stette dura! Erano molti, circa duemila, e caparbii. Si accinsero in buona fede all'arduo lavoro.
Nessuno ci capisce piú nulla; e appena i filologi si mettono a discutere, i non filologi scappano. Ora io vorrei provare a chiarire un po' le acque, a ridurre il gergo in linguaggio comprensibile, a rendere accessibili a tutte le persone culte alcuni dei piú ardenti dibattiti «filologici» agitati questi ultimi anni in Italia. L'eco ne sar
Le mie speranze sono di gran lunga sorpassate: non questo o quel filologo si è infine mosso a discutere; ma si è addirittura bandita una leva in massa di filologi. Benone. Avranno infine occasione di far lavorare un po' il cervello; e non può derivarne che un bene a loro e agli studî.
«L'ardimento di respingere addirittura l'intromissione del pensiero dalla storia, che era mancato agli storici diplomatici (perché mancava loro la necessaria innocenza a tale ardimento), l'ebbero invece i filologi, innocentissimi. E l'ebbero tanto piú facilmente in quanto l'opinione di sé medesimi, anteriormente modesta, si era assai accresciuta e aveva gonfiato i loro petti, per il grado di perfezione a cui era pervenuta l'indagine delle cronache e dei documenti, e per l'accaduta fondazione (che non fu, a dir vero, creazione ex nihilo) del metodo critico o storico, che si esplicava nella sottile e accurata genealogia e riduzione delle fonti, e nella critica interna dei testi. E tanto piú facilmente codesto orgoglio di filologi prevalse, in quanto il perfezionamento del metodo accadeva in un paese come =la Germania, dove la mutria pedantesca fiorisce meglio che altrove, e dove, per effetto dello stesso abito ammirevolissimo della seriet
Infatti non si richiedevano piú le doti di buon gusto e di sentimento artistico che, pur non strettamente indispensabili alla bisogna filologica, erano però state sempre retaggio dei filologi classici. Macché! La filologia scientifica aveva inventata un'altra metafora, che fece e fa tuttavia furore presso i filologi pappagalli. Ma un sassolino, chi non lo può portare?
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