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Aggiornato: 8 giugno 2025
E questo il Farinaccio diceva per figura rettorica davvero, imperciocchè ei se ne stesse tranquillissimo; anzi si guardasse le unghia delle mani, per vedere se le fossero ben nette. Il Farinaccio continua: Voi ardiste descriverci il conte Francesco Cènci come un modello rimasto, mercè di Dio, sopra la terra per far fede della et
Signora Beatrice, interruppe la Virginia sporgendo il capo dall'uscio il clarissimo signor avvocato Prospero Farinaccio desidera conferire con voi. Con me? Che ho a fare io con questo avvocato? Io non lo conosco. Basta! ne sono venuti tanti! Venga anch'egli.
In questa un altro camerario, tolto il Farinaccio pel braccio sinistro, gli faceva fare un quarto di cerchio a mancina favellandogli: Ma si assicuri, illustrissimo, che il Papa dorme sempre.
Il Farinaccio non era in istato di sentire il consiglio, e nè la minaccia obliqua compresa in coteste parole; o, se pure la sentì, e' fu come sprone a cavallo sfrenato: per la qual cosa, bollente di sdegno e tutto avvampato nel volto, proseguì: E come potrò calmarmi io? I tempi, e la corruzione universale mi spinsero nel sentiero dei piaceri sregolati, ch'io percorsi senza decoro, è vero, ma anche senza vilt
Bella dottrina! interruppe con certo sdegno l'auditore Pantellini. Dottrina da avvocato! E in fatti è roba del Farinaccio... Le prove necessarie alla convinzione legale abbondano negli atti del processo, per me ce n'è anche troppe. E la Rota.... mi par superfluo ricordarlo... deve giudicare secondo la convinzione legale, non gi
Il Farinaccio, inebbriato dal rumore della propria facondia non meno che dagli elogi che da ogni lato gli piovevano addosso, e confidando, se ragione valeva, nello esito della causa, si dette buon tempo, secondo il suo costume, fino a notte avanzata fra i consueti compagnacci, e femmine di partito, non rifinendo di levare a cielo la castit
In questo modo ragionando il Farinaccio indovinava ad un punto, e sbagliava: indovinava, che la paura dominasse l'anima del Cardinale nepote; sbagliava, che questa lo rendesse più mite per gli accusati; imperciocchè avendo mestieri della confessione loro per procedere con franco piede e capo alto alla truce conchiusione del suo disegno, e pel colloquio tenuto col Luciani essendo oggimai disperato di poterla ottenere per via di tormenti, strinse il Farinaccio come una leva per muovere quel masso che gli si parava davanti al cammino.
Il Farinaccio a blandire il lugubre presentimento si attentò insinuare alcune parole di speranza, ma gli spirarono sopra le labbra.
La immensa voglia che sentiva il Farinaccio di comparire al cospetto del Cardinale nepote e la preoccupazione del Luciani nello uscire, furono causa che questi due personaggi si urtassero malamente nel petto e nel ventre sopra il limitare della stanza; e siccome lo avvocato era grosso e gagliardo, e il presidente, debile per mal di sciatica, camminava sciancato e dondolante come fanno le botti rivoltate in piano prima che si fermino, questo ultimo corse pericolo di rientrare a complire il cardinale a mo' dei gamberi, se non si fosse con ambe le mani attenuto alle pettorine della veste dello avvocato.
Il Cardinale, per contenersi, masticava della carta; sennonchè sopra gli angoli estremi della bocca, comparivano alcune bolle bianche di bava maligna. Il Farinaccio, che astutissimo uomo era, conoscendo avere percosso il colpo più forte, pensò adesso a blandire il porporato. In simile intento, aggiungeva: Io ci patisco, Eminenza, propriamente ci patisco nell'udir levare i pezzi della reputazione altrui, e della scienza; dacchè io nei miei volumi abbia salutato, come davvero ella è, la tortura regina delle prove: nè qui sarei venuto, laddove io non conoscessi il modo col quale il fatto atroce successe, e non mi augurassi cavarne dalla bocca degli accusati la confessione ingenua, che, come confonder
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