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Aggiornato: 2 giugno 2025
Se essi hanno ricevuto per correczione quello che hanno avuto, e non hanno facta resistenzia alla clemenzia dello Spirito sancto, ricévonne vita di grazia escendo della colpa.
La potenzia mia è inextimabile, e con la mia potenzia e virtú governo tucto l'universo mondo. Veruna cosa è facta o governata senza me. Sí che Io so' el lavoratore che piantai la vite vera de l'unigenito mio Figliuolo nella terra della vostra umanitá, acciò che voi, tralci uniti con la vite, faceste fructo.
dat. in Castris regis Persiarum 11 luglio 1485. Archivio Cicogna, cod. Copia di una relatione facta per dom. Costantin Laschari, stato al Charaman per nome della Signorìa Nostra, narra delle cosse del Sophì, le quali furono lette in Collegio ed in Pregadi.
Principis astra super ferrem clarissima facta, Queis comes it recti non temerandus amor; Quippe suis, velut illa, polo fulgoribus umbras Dimovet, e vulta quos radiante jacit. Ast pro me Pindi veniant et culmina Musae Quas cecinit vatum fabula graeca deas.
Però che neuno è, né giusto né peccatore, che non sia proveduto da me, perché ogni cosa è facta e creata da la mia bontá, però che Io so' Colui che so', e senza me veruna cosa è facta, se non solo el peccato che non è. Sí che essi ricevono bene della mia providenzia, ma non la intendono, perché non la cognoscono: non cognoscendola, non l'amano: e però non ne ricevono fructo di grazia.
Cosí fanno coloro che sonno gionti a l'ultimo stato, di cui Io ti dixi che sempre tornavano a la valle del cognoscimento di loro, e non impediva però l'altezza e l'unione che avevano facta in me. E questa è l'una delle tre cose le quali Io ti dissi ch'Io volevo che tu facessi, acciò che in veritá servissi me.
Me, perché non rende gloria e loda al nome mio; el proximo, perché non gli rende la dileczione della caritá. Ma egli non mi percuote actualmente che la faccia propriamente a me, ma offende sé; la quale offesa mi dispiace per lo dapno suo. Ma questa è offesa facta a me proprio, senza mezzo.
E quando Io mi parto, per lo modo decto, perché il corpo torni un poco al sentimento suo, dico che per l'unione che Io avevo facta nell'anima, e l'anima in me, tornando ad sé, cioè al sentimento del corpo, è impaziente nel vivere, vedendosi levata da l'unione di me, levandosi da la conversazione degl'inmortali e trovandosi con la conversazione de' mortali, vedendo offendere me tanto miserabilemente.
In altro modo, cioè facendo il fondamento sopra la penitenzia, impedirebbe la sua perfeczione, perché non sarebbe facta con lume di cognoscimento di sé e della mia bontá discretamente. E non pigliarebbe la veritá mia, ma indiscretamente farebbe, non amando quello che Io piú amo e odiando quello che Io piú odio.
Quella lolla pareva grano e non era; e però, come vedevi, molte anime dentro vi si perivano di fame, e molte, cognoscendo l'inganno del mondo, tornavano a l'arbore e passavano la spina, cioè la deliberazione della volontá. La quale deliberazione, innanzi che ella sia facta, è una spina la quale gli pare trovare in seguitare la via della veritá.
Parola Del Giorno
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