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Mi dispiace per la bella balia, che vi avevo trovato, perchè a forza di far sempre una scena se il bambino non mangia, se mangia troppo, se non dorme quanto desiderate voialtri, finirete col guastare il latte anche a lei. Se fosse qui la povera contessa Ginevra, so quello che direbbe. La mia opinione eccola chiara e tonda: domani rimando Mea a casa col bambino, o non vengo mai più.

Eccellentissimo principe, onoratissime gentildonne e voi generosissimi spettatori che tratti dalla fama della bellezza d'Olimpia che cosí ha nome questa comedia con degno apparato, con grato silenzio e con benigna udienza state attendendo questa sua venuta, eccola che mi siegue: non mai verrebbe fuora s'io prima di lei non uscissi.

Andò molto volentieri: e dice che Amasia restò molto meravigliata, e che non solo non era vostra sposa ma che col pensiero ci era caduta mai, e che ha ben amicizia con Cintio ma che di voi non mosse parola mai; all'ultimo, che l'avevate presa in cambio: e le tornò la collana. Eccola. Avete inteso? ERASTO. Cosí fusse nato sordo! Ma non lo credo. DULONE. Perché non lo credete?

Venite con me a deliziarvi nello spettacolo dell'alba! Dell'alba? chiese Lorenzo, accompagnando le parole col suo placido sorriso, in quella che entrava nella camera del Pietrasanta: volete dire quella de' tafani? Non ne conosco altre, io; sebbene pel fatto di San Nazaro, dovrei dire il contrario. Ma un fiore non fa primavera; la mia alba, eccola.... Bell'alba è questa!

Dirò... Lasciatemi dire. Mi vantate una famosa collezione artistica e scommetto... Ma eccola qui la collezione, ma ve la faccio vedere, e dopo vi spiegherò il mistero, la combinazione di quel tedesco e vi convincerete dell'ingiustizia dei vostri sospetti. Oh credermi capace! Eccole qui le cartelle! apritele, e ci troverete dentro anche quelle stampe di che mi avete parlato ieri. Che stampe?

FORCA. A questo ci penseremo poi; e quello che non riesce per una via, il faremo riuscir per un'altra. Ma eccola senza lambiccarmi molto il cervello. Una bugia tra l'altre.

Eccola! Eccola! È lei! Lo dicevo io? Eccola qua! Ma che trucchi son questi? Ma dove siamo, insomma? Di dove è comparsa quella ? La tenevano in serbo! Questo è un giuoco di bussolotti!

SINESIO. Ma perché trattieni te stesso e me consumando questo tempo in dolerci? corri e senza lasciar punto di sollecitudine va' ricercandola per una strada, ed io per un'altra; forse l'incontraremo. Io vado ringraziando sempre la divina bontá ché mi dia per nuora una donna di mirabil condizione! ERASTO. Vado. Ma eccola che viene.

Eccola quale egli la compose e l’Arcivescovo del tempo l’approvò : Adoramu umiliati La santissima Trinitati; Adoramu ogni momentu Lu santissimu Sacramentu; E lodata sempre sia La purissima Maria! Adesso il pietoso lettore sa che questa canzonetta conta la bellezza di centoventicinque anni di et

Il giovane marinaro per tutta risposta pose la mano sull'elsa del pugnale che teneva a cintola. Il signor Basilio vide il gesto. Capperi! fu sollecito a dire, tu sei di poche parole; ma io credo d'intendere la ragione della tua grammatica: orsù dunque siamo buoni amici. Ma, di grazia, dimmi: dove vuoi condurmi? A casa tua. In questo caso possiamo fermarci; eccola qui.