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Aggiornato: 18 maggio 2025
Onde, visto che erano inefficaci gli arresti, visto che non approdava la censura, visto che si respingevano sdegnosamente le proposte disonorevoli, fu decisa ed eseguita la soppressione del Siciliano. Ci fu un pretesto per la soppressione? Questa avvenne dopo la pubblicazione del Nº del 9 Febbraio per un capo-cronaca intitolato: Onore ai fucilatori! nel quale senza alcun commento si riferiscono alcuni brani dell'allocuzione del generale Morra di Lavriano di cui gi
Mantenne il Popolo nella condizione d'elemento sospetto, esiliandolo, dopo il plebiscito, dall'arena politica: volle una Italia senza Patto Nazionale Italiano: mendicò per Roma l'elemosina di concessioni, funeste e disonorevoli, dall'occupatore, ed ebbe rifiuto: non osò levare una voce di generosa protesta davanti all'Europa: negò Garibaldi alle unanimi domande del Mezzogiorno: versò sino all'ultima stilla il calice delle amarezze sui Volontarî e sugli Esuli di Venezia: avversò le manifestazioni popolari per Roma: diede ostracismo nella pubblica vita a quanti non giurano nell'inerzia e nell'alleanza imperiale: dichiarò non doversi avere Roma senza il consenso di Luigi Napoleone: Venezia senza il permesso dei Gabinetti d'Europa: negò Rivoluzione e Nazione; e coll'esempio di quattordici eserciti levati in un solo anno dalla Francia repubblicana, coll'esempio dei 650 000 uomini levati in pochi mesi da venti milioni di repubblicani d'America non seppe in quasi tre anni raccogliere se non 250 000 soldati; ed oggi, audace soltanto contro i patrioti italiani, aizza l'esercito contro il popolo, imprigiona gli uomini che liberarono il Mezzogiorno, perchè tentano liberare le terre Venete; perseguita le Associazioni, e ammaestra Garibaldi che suo posto è la solitudine di Caprera.
Da un re allettato avreste promesse splendide in sulle prime; poi, per forza di cose, titubanza, come di chi procede, non per impulso proprio, ma per altrui scelta di capi avversi o ineguali all'impresa, comandati dalle tradizioni aristocratiche di ogni monarchia limitazione dei disegni di guerra fin dove imporrebbero le monarchie sperate amiche o non nemiche sospetto d'ogni elemento non interamente dipendente dall'inspirazione monarchica rifiuto di tutti gli ajuti che tendono a dar, coll'azione, coscienza al popolo della propria forza e dei proprî diritti prostrazione d'ogni entusiasmo nelle moltitudini, che sole assicurano vittoria ad ogni guerra nazionale isolamento dell'elemento regolare, inferiore per cifra al nemico indietreggiamento e tendenza ad accogliere patti disonorevoli e contrarî al primo programma malcontento del popolo rieccitato inganni a sopirlo capitolazioni vergognose e Novara.
E la Lombardia era nuovamente serva. Gli Austriaci passeggiavano le vie di Milano. Il re di Napoli s'era rifatto tiranno; Pio IX, papa non dell'avvenire, ma del passato. Carlo Alberto mendicava alla Francia ajuti che non potevano ottenere, all'Austria armistizî disonorevoli e peggio. Il sogno dei moderati sfumava: il regno dell'alta Italia moriva nella nullit
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