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Appunto dopo il terzo inutile tentativo egli s'era lasciato ricader sulla sedia velandosi la faccia col fazzoletto, quando la Luisa, che insieme con la cuoca vegliava la sua padrona, spinse adagio adagio i battenti dell'uscio, e sporgendo la testa disse: È lei, signor conte? Egli trasalì. Che c'è?

Un rumore di passi si udì poco dopo dall'altro lato dell'uscio; un altro catenaccio scorse sugli anelli, e l'uscio si aperse. Era il padre Bonaventura in persona, che si faceva ad accogliere il suo ospite.

»Finalmente il finestrello si rabbuiò e quasi subito nel vano dell'uscio socchiuso apparve la vecchierella da noi seguita che teneva un lume in mano. »Il dottore scambiò con lei alcune parole che non intesi. »La donna parve perplessa, lo guardava intimidita. »Ma, dopo qualche minuto, si tirò in disparte e lasciò passare il dottore. »La porta fu di nuovo chiusa a giro di chiave.

Era quella della Luisa, e sembrava rivolta ad uno che fosse ad attendere risposta. I battenti dell'uscio, come s'erano aperti pian piano, pian piano si riaccostarono. Ma un'altra voce, una voce d'uomo cognita e cara, giunse all'orecchio della Teresa. Se dorme, lasciatela tranquilla.... Pur che domattina, appena si sveglia, abbia questo biglietto.

Cercarono da per tutto: dietro a' mobili; sotto il letto; e accortisi finalmente dell'uscio del camerino, lo sfondarono a calci, e dentro. Seguì una confusione terribile: Son qua.... son qua.... Non vi movete, sangue.... Assassino.... Si.... signori miei.... si....gnori miei.... E strilli di donne.

Rocco, Rocco! Così, con tuono basso ma focoso, scrollandolo forte per un braccio, lo chiamò il camerata. Ma egli non sapeva staccarsi da quel fianco dell'uscio, a cui s'era appoggiato. Rocco! e tutto questo, tu l'hai fatto per me! dicevagli Damiano. , .... ma adesso bisogna ch'io ti lasci qui e dia la volta. Non andartene così!

Nella stanza vicina, per l'apertura dell'uscio socchiuso, si vedeva il marito, il quale, vestito con severa eleganza, se ne stava a leggere, seduto vicino a un tavolino carico di libri e di carte. Di quando in quando dava un'occhiata alla moglie, e si rimetteva a leggere. La strada rintronò sotto le ruote d'una carrozza, e i vetri tintinnavano.... Fu una confusione.

Quelli fuor dell'uscio insistevano perchè quelli di dentro si staccassero una buona volta; quelli di dentro non terminavano mai di salutarsi. Finalmente se n'andarono; i camerati, per prendere un po' d'aria, proposero d'accompagnare a casa le donne: si munirono di bastoni e sigari, bevettero l'ultima bicchierata e poi via.

E s'incamminò verso l'uscio, seguito da Ernesto Cantis. Schiuse l'imposta e mentre stava per oltrepassare la soglia dell'uscio gli venne un'idea. Si volse e sclamò guardando ferocemente a Nan

Qualche nuovo arrivato chiudeva l'ombrello e batteva i piedi sulla soglia dell'uscio a vetri per scuoter l'acqua e il fango degli stivali, guardando come un alluccinato.