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Aggiornato: 2 giugno 2025


Ah, il giovinetto non era che suo fratello continuava a pensare il signor Daniele, e guardava la signorina con maggior fiducia. Quella madamigella era proprio... un bell'ometto! La grazia femminile risaltava in lei maggiormente per il contrasto dell'abito. I labbruzzi procaci, bagnati dal punch frappé, parean foglie di rosa.

Poi il signor Daniele non conosce Tobia, non l'ha ancora veduto... è un buon diavolo, ma originale.... ed ha la lingua un po' troppo lunga. I due cognati andavano d'accordo in molti punti, per esempio nel giudicare l'ordine e la nettezza come cose di lusso; ne sia prova l'abitudine del maestro di farsi servire dagli scolari, che gli mettevano la casa a soqquadro e ne facevano un letamaio.

Ma, poi, quando rientrò nel fondaco si era fatto tardi; era l'ora di chiudere diede tutti gli ordini e le istruzioni necessario ai commessi, con voce più forte, più alta delle altre sere. Per la prima volta, il signor Daniele cominciava a sentirsi un po' padrone in casa sua.

Daniele, un po' scosso, stava per ricominciare la ramanzina, quando un Buon giorno mon père che sentì dietro le spalle, gli fece tremare le gambe. Era lui: il momento terribile era giunto.

Era quella la sua vita, era quello il suo ambiente; per lei la giornata più lunga dell'anno era il Natale, perché doveva, tener chiuso e lasciar andar il signor Daniele a Melegnano, a portare il panettone e gli augurî a' suoi parenti. Quella mattina strapazzava anche per il resto della giornata: Non pensavano altro che a divertirsi, a far festa, a buttar via quattrini a cappellate!

All'alba entrava nel fondaco, dietro al signor Daniele che le apriva la porta e non risaliva altro che la sera tardissimo, qualche volta a notte inoltrata, facendo lume al marito, che sotto i suoi occhi doveva richiudere diligentemente la cassa, i cassetti, gli usci, la porta.

Cominciano a temermi pensava il signor Daniele. Si fa presto a far da padrone; basta saper gridare. Aveva una sola inquietudine: di dover venire a una spiegazione colla moglie. Che cosa sarebbe successo? Non si vedevano se non in presenza di altre persone, non si scambiavano se non poche parole, sempre relative agli affari.

L'altro, livido tremando come una foglia, balbettava: Qua... qua... quanto? Tremila lire. Tutta la lunga persona del signor Daniele dette un'altra scossa. E... qua... qua... quando? Doman l'altro. ... ... ... Dal Facchinetti... Dal Facchinetti... Subito, subito, subito dal Facchinetti! esclamò cercando cogli occhi il suo cappello che aveva dinanzi, sul tavolino, e non lo vedeva. Andiamo.

Ruzzani. Ruzzani, bene; la signorina Ruzzani.... Adelina Ruzzani, che si fa lecite le scappatelle a San Bruno. Daniele femmina, che entra spontaneamente nella fossa dei leoni!... E perchè, poi? Capriccetti di ragazza, fatti più vivi e più strani da una testa bizzarra. Non le pare, signor commendatore? Ho piacere che le torni il buon umore; disse il sottoprefetto.

Il signor Daniele si mise a sedere sul canapè, si trasse la moglie vicina, se la strinse forte contro il petto e le disse ancora con tutta l'angoscia del suo cuore di babbo, con tutta l'effusione della sua timida e grande bont

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