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Aggiornato: 15 maggio 2025
Il primo maggio fu la presentazione e l'accettazione dei concorrenti. Principali erano: il monarca d'Introibo, il despota di Exibo e l'autocrate d'Antibo. Poi ci fu un vecchio general di esercito o maresciallo che dir si voglia, di non so che lontano paese, di Fanfaronia, credo; due poeti; cinque o sei nobilicchi spiantati; un dipintoruzzo di sorici; un maestro di pianoforte; ed un tenore.
Presto, mentre ci apparecchiano un po' di colezione, qua i dadi e sbrighiamoci. Chi ha tempo non aspetti tempo». «Giochiamocela piuttosto all'oca, dilettevole per chi gioca e chi non gioca,» propose il monarca d'Introibo. «Un emendamento, Maest
«Decidiamo ora,» disse il monarca d'Introibo, ch'era sciocco sì, ma fino ad un certo punto. «Siamo tutti galantuomini, ma mia nonna diceva: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Patti chiari e amici cari!». «Ma» rispose Guasparre «se fissiamo prima colui, che deve godersi il frutto della rapina e del ratto, gli altri due potrebbero credere di non aver interesse ad assisterlo».
«Ed io» soggiunse Re Baldassarre «ritengo che nè la Principessa; ned il padre; ned il popolo scaricabarilese quando il monarca d'Introibo l'impalmasse, potrebbe fare altro se non ringraziarmi e ringraziar Domineddio dello stratagemma, dell'astuzia, del ripesco, della malizia, alla quale ci siamo appigliati per abbreviar la faccenda ed evitare un giudizio di plebe o di assemblea sul nostro merito».
Si apparecchiò la caccia nella macchia di Valquerciame, bosco famoso, a non molti chilometri da Scaricabarili. Re Zuccone, vecchio e podagroso, non seguiva più le cacce da qualche lustro ed aveva preferito sempre una buona mensa a questi divertimenti faticosi, e la selvaggina e la cacciagione in tavola alle fiere nelle selve. La Principessa invitata, avrebbe voluto, ma non ardì scusarsi; e promise di trovarsi al convegno, con pochi gentiluomini ed alquante gentildonne di Corte. Il monarca d'Introibo, il despota di Exibo e l'autocrate d'Antibo partirono nottetempo dalla citt
Le Eccellenze della Guerra e degli Interni, che parteggiavano per l'autocrate d'Antibo, applaudirono e disser: «Brava!». Le Eccellenze degli Esteri e della Grazia e Giustizia, che tenevano pel monarca d'Introibo, sclamarono: «Evviva!». Gli Eccellentissimi delle Finanze e dei Lavori pubblici, fautori del despota d'Exibo, soggiunsero: «Ottimamente!». Ed i capi de' Dicasteri dell'Istruzion Pubblica, di Agricoltura, e Commercio e della Marina, i quali non si erano addetti ancor definitivamente ad alcun proco, riserbandosi la parte più lucrosa dell'arbitro, conchiusero: «A meraviglia!».
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