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Aggiornato: 11 luglio 2025


L'usciere pensava: egli non ha rinunciato a Cristina se aspetta solo la sua maggiore et

Tu devi rendermi stasera un grande servizio.... ecco ciò che Cristina mi disse.... dovrai prendere una creaturina, nata da due giorni, e condurla in una casetta di montagna, ch'io t'indicherò.... L

Cristina avea facilmente acquistato molto dominio sull'animo del vecchio, quasi decrepito sacerdote, staccato da ogni interesse mondano: lieto che altri, di volont

Giusto Giusti interrogò lealmente stesso, Cristina sua e le convenienze sociali, prima di mormorare queste parole: «Se avessi la disgrazia di non amare Cristina mia, ora sarei gi

Il desiderio di fuga dovea esser acresciuto in lui da un caso che esporremo nella seconda parte del nostro racconto: del quale questa prima parte forma come chi dicesse l'antefatto. Circa sei mesi eran corsi dalla condanna di Roberto, ed Enrica una sera, parlando con la sua fida Cristina, le rivolgeva una domanda che le aveva gi

Nello stordimento, fra le continue commozioni della sua vita, non ci avea più, da tempo, messo il pensiero; non si era da tempo ricordata d'esser madre, d'aver una figliuola. Ora gliene veniva il furore. Aveva l'indirizzo di Cristina: era lontana un circa dieci miglia da Napoli: a Torre Annunziata.

Ah! se fossi sicuro che ti spiacesse tanto, quasi mi consolerei un poco. Cristina aprì gli occhioni belli a guardare il suo parente, non intendendo ancora. Si può sapere che cosa gli hai domandato? domandò ingenuamente. La vuoi proprio sapere? Cristina non rispose nulla, perchè l'occhio nero del faro della pittura lombarda le andava dicendo tante cose. Te la dirò all'orecchio.

Si rammentava della lettera, che aveva letto la sera in cui era andato a frugare tra i gioielli di sua moglie. Quella donna gli avrebbe potuto dar molti schiarimenti. Fece un gesto d'impazienza, come se il ricever Cristina l'annoiasse, mentre egli ardeva di parlarle.

Tre nuove carrozze uscivano l’8 Maggio 1796, festa di S. Cristina. La più bella tra esse attestava non la opulenza del Comune, ma la generosit

Cristina la lasciava piangere, senza affannarsi a dirle una parola di conforto e come se ogni soffrire di lei le fosse indifferente. Alla fine Enrica sollevò la sua bella testa. Le lacrime erano rasciutte; essa avea ripreso tutta la sua fierezza.

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