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Aggiornato: 22 maggio 2025


Se avviluppar sapeva le ragioni, quando nel fòro alcun lo fa citare, ed interdire, e far le sospensioni al messo che gli andava a pignorare, e predicare i creditor bricconi, ladri, usurai, non è da dimandare. E dir che conosceva il suo dovere e l'onore, e giurar da cavaliere!

Credo e' dicesse discendea dal vento e d'aver sangue netto di bucato. Ma si ridusse alfin in gran stento, che piú in Guascogna non era guardato, e stava per morirsi dalla fame, e mal dormia, pisciando in un tegame. Mi piacque un caso che di lui si legge. A un creditor, che gli era sempre a fianco, disse un : Tu mi par di buona legge.

Sino a un grosso il piú chieder potrei d'investitura tanto preziosa. Danne mille in aggiunta al mio dovere, e l'istrumento cedo in tuo potere. Il creditor col dito il cielo tocca, e disse: Io vo' veder l'investitura. Filinor nelle mani gli raccocca in una pergamena una scrittura.

Andrai tra ferri non per la richiesta, ma perché castigarti oggi fie buono. E poi, rivolto con molta tempesta ed una voce che parve d'un tuono, disse a' ministri: Costui fate porre con le catene in fondo ad una torre. Filinor volentieri andò in quel fondo per liberarsi da' creditor suoi.

Ora credea del sigillo l'incarco, al quale è solo e non avea confronto, potesse dargli, vivendo assai parco, modo a' suoi creditor di dare a sconto; e un , restando di debiti scarco, di fare acquisti, o la dote a buon conto per quattro figlie, che non vanno a messa perché aveano la veste orrida e fessa.

L'oste l'avea sostenuto nel male; e pagato il dottor, non fece torto all'opra del chirurgo e del speziale, ed ebbe il poveruomo anche il conforto di pagar sino a' preti il funerale. La rozza era scoppiata di stracchezza, ond'egli avea la pelle e la cavezza. Battuto il prezzo di queste due cose, l'ostiere è creditor trecento lire. Veggendo le promesse fabulose, avea risolto a Parigi venire.

Poscia con un borsotto di ducati alla cittá ritornava di nuovo, ed i piú sciocchi creditor pagati, dicea: Cosí l'operar mio vi provo. Ma non eran tre giorni ancor passati, che due pulcin schizzavan da quest'uovo; e quivi doppio il debito piantava, poi nella faccia piú non gli guardava.

Tosto la fama fece il ballo tondo: i creditor l'hanno staggito poi; ed i parenti pel rossor del mondo a male in corpo divenîro eroi, quetando i creditor con piegerie e con danari, e i piú con le bugie. Ma sopra tutto il duca era l'acerbo, ché volea castigar quel malvivente, e rispondeva: In carcere lo serbo: vo' dar esempio risolutamente.

Egli avea de' parenti di gran stima e in gran riputazion per la Guascogna. Questi: Pagargli i debiti per prima avevan tra lor detto non bisogna; ma non convien la sbirraglia l'opprima, ché ne verrebbe a noi troppa vergogna. E con uffizi e secreti e trattati teneano in soggezione i magistrati. Tal che pioveva a Filinoro addosso de' creditor la rabbia e le parole.

Parola Del Giorno

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