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Aggiornato: 12 luglio 2025
Il povero giovine voleva e disvoleva; malediceva e pregava; rimpiangeva le gioie della materia e la vita sollazzevole che avrebbe potuto fare, ad annegarvi dentro quella delicatezza di sentire che è sempre ragione di tanti patimenti; cercava gli amici e li sfuggiva; andava a consolare l'inferma, poi correva a teatro, dove qualche volta vedeva il Percy, e si struggeva a guardarlo.
Il cavallo correva sempre. Gi
Lei non si insudiciava le mani perché i suoi denari li dava al solito saggio ragionevole: non correva nessun pericolo, perché il Fioccola, in ultima analisi, avrebbe dovuto risponder lui, e quel signor tenente, quel conte senza contanti avrebbe almeno pagata cara, una volta tanto, la bella vita che menava a Milano. Si fece pregare ancora un poco, poi scontò la cambiale,
Lalla rimase interdetta, stordita; ma poi, trovandosi sola, il pericolo che correva la fece presto rientrare in sè stessa. Si avvicinò alla finestra, tenendosi sempre nascosta dietro le tendine, trattenendo fino il respiro, tanto aveva timore di poter essere scoperta. Giorgio era lontano, ma lo vedeva bene.
No, no, più tardi; quando avrò la corona. E con un sorriso, con quel sorriso che i lettori conoscono, la bella Ginevra si congedò dai due amici, seguita dalla marchesa Maddalena. Aloise stette a guardarla, mentre ella correva leggiera verso il fondo della galleria, e sospirò profondamente quando l'ebbe veduta sparire dietro una portiera di velluto cremisi gallonato d'oro. Animo, Aloise!
In un paio d'ore il manicaretto fu all'ordine; lo trinciai accuratamente e mi accinsi a mangiarlo. Intanto udivo dal di fuori Ambra che correva di qua e di l
Gisfredo vedendo che non correva tempo da immaginare scaltrezze, e che se alcuna cosa poteva condurlo a salvamento era la lealt
La piccola Nancy correva per il giardino, coi ricci scompigliati, inseguendo i pensieri e le parole che le balzavano innanzi o le cantavano nella fantasia; e pensieri e parole si dividevano in strofe, si accoppiavano in rime, come fanciulli che danzano.
Comincia Balena. Il proverbio: sventure, spie e tavola degli osti sono sempre pronte, non sbaglia. Stamattina correva in paese, con insistenza la voce, che il Comm. Aringa siasi ucciso ier l'altro nel teatro di Montecarlo, dopo una grossa perdita al giuoco. Ed io sapeva per vie indirette, come il fu Alfredo, alla vigilia del suicidio di Aringa, e della propria morte, spedisse all'amico senza richiesta di sorta, ma così per sua istintiva filantropia, ed in conseguenza di uno strano presentimento, lire cinquantamila da pagarsi a Nizza marittima, sul Banco Meliards. E' stata una vera maledizione, dunque, perchè quella manna, non sar
Alteramente bello ed alteramente imprudente come prima, dimenticava il mondo dinanzi al suo amore, non soffriva l'indugio d'un'ambasciata, correva lieto e spensierato dove lo portava il cuore.
Parola Del Giorno
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