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Aggiornato: 15 giugno 2025
Esso racconta, istruisce, diverte, riposa dalle gravi fatiche del giorno, fa dimenticare le lunghe sere del verno alla famiglia raccolta, consola il solitario e il derelitto, riempie gradevolmente le notti insonni, distrae l'ammalato da' suoi dolori, il convalescente dalla noia, porta fuori del carcere il prigioniero, fa sopportare al soldato il tedio della vita di guarnigione, al viaggiatore gl'incomodi del viaggio, alle donne la vita casalinga!
Di sopra, appoggiato a due infermieri, scendeva al gran cortile soleggiato ove i parenti, aspettandolo, gli preparavano cuscini in una carrozza un giovane convalescente, ancora assai pallido, ma così lieto, così felice d'andarsene! Gl'inservienti mi riconobbero. Oh, signor dottore nostro! Riverito dottore! Beato chi vi rivede! Mi sorrideva anche il convalescente, con lievi cenni di saluto.
Per tre giorni non ebbi più occasione di parlare a Mrs. Yves. Era sempre col suo convalescente; passeggiavano qualche poco, sedevano lungamente insieme sotto gl'ippocastani. Ella mi salutava con la sua soavit
Ma per un capriccio di convalescente il Danz
Sei giorni a Milano, senza mandarmi quattro versi per raccontarmi qualcosa di voi e chiedere novelle della vostra convalescente! E poi, mi scrivete due paginette asciutte, per dirmi.... che cosa? Aspettate, le rileggo; non c'è proprio nulla, e non sono nemmanco due paginette.
I giorni passarono, venne il gennaio, cominciarono le feste del carnevale, e Marco continuava a stare in casa come un convalescente. Quando gli dicevano di uscire rispondeva che faceva freddo, che il tempo era umido, e rimaneva per lunghe ore immobile nella poltrona, e guardava fuori dalla finestra con certi occhi da moribondo che saluta la luce, che faceva veramente piet
Lorenzo come un convalescente che sperimenta le sue forze, badava alla strada; lo sconosciuto, tutto sollecitudine per Lorenzo, lo sorreggeva ne' passi più malagevoli, che non incespicasse, e lo esortava amorevolmente a non volersi affrettare; il Giuliani, che era sciolto d'ogni cura materiale, e poteva lasciare alle sue gambe l'ufficio di portarlo, badava allo sconosciuto, e si stupiva di udirlo a chiamare Lorenzo col nome di figlio, quando gli volgeva il discorso.
Siamo dunque a Quinto, alle spalle del paese, in quel palazzo che sapete, murato a foggia di castello, con la sua torre che usciva da un lato dell'edifizio, rompendo ad angolo due acque del tetto; in quella magnifica villa, dove vi abbiamo condotti, nella prima parte di queste fedelissime cronache contemporanee, il giorno della prima scampagnata del convalescente Aloise.
Maurizio accarezzò i bimbi ed entrò nel tugurio, dove trovò seduta di contro all'uscio, a soleggiarsi un poco, una donna ancor giovane, dal viso pallido, ma dall'occhio vivace, in aspetto di convalescente. Ci voleva poco a capire che quella era Biancolina, la povera donna per cui tanta inquietudine aveva regnato alla Balma. Ah! esclamò la donna, alzandosi a mezzo.
Cercò, trovò la mano madida del convalescente, la strinse, l'accarezzò, si accarezzò tutta con essa ridendo, rabbrividendo, tenendola amorosa, premendola forte sul piccolo seno balzante, anelante.... Prendimi, prendimi!... Sono sola! Sono libera di me! Sono padrona di me! Voglio esser tua! Lo voglio io! Fammi morire.... morire tua.... Voglio.... voglio.... tua....
Parola Del Giorno
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