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Aggiornato: 18 giugno 2025
Venga a que' giorni il vate ed il pittore Sulla bella collina d'Erid
In quel punto, don Liddu gli recava, su un piccolo vassoio, la tazza col caffè. Come mai? disse il signor Kyllea indicando con la mano in direzione della collina. Andate a vedere. Don Liddu si avviò premurosamente, molto meravigliato anche lui.
Erano tre cattedrali, costrutte una sovra l’altra, con una immensa duplice scalinata che le abbracciava insieme, salendo sino alla Basilica, l’ultima, la più alta, ch’era sul vertice della collina e pareva il raggiante culmine della potenza cristiana.
Le tende erano piantate sul fianco d'una collina tutta coperta d'erbe, di fichi d'india, d'aloè e d'arbusti fioriti. Vicino alla tenda dell'ambasciatore s'alzava una palma altissima, inclinata graziosamente verso oriente. Davanti alla collina si stendeva una grande pianura ondulata e florida, chiusa lontano da una catena di monti di color verde cupo, di l
Monarca della collina: così si chiamano i famosi cavalieri della provincia più meridionale del Brasile. Non ciarle, ma fatti.
Nei primi mesi, i galantuomini sorridevano di compassione, crollavano la testa, pensando che la cosa era troppo bella da poter durare. Convenivano però che l'inglese si rivelava più furbo di quel che non sembrasse. Facendo a quel modo, otteneva che i contadini e gli operai lavorassero il doppio quasi senza accorgersi di lavorare. Infatti in meno di due mesi, le grillaie di Tirantello e del Cucchiaio erano quasi irriconoscibili; il muro di cinta, terminato; lo stradone serpeggiava fino a piè della collina; e si vedevano gi
Veniva, forse dalla collina d’Orlando, il profumo dei limoni, così possente e così dolce e così sottilmente instigatore. Forse dai giardini di Scalia originavano i profumi delle rose, i profumi zuccherini che davano all’aria il sapore d’un’essenza aromale. Montavano forse dal padùle della Farnia le fragranze umide dei gigli fiorentini, che respirate deliziavano come un sorso d’acqua.
Appunto in quel luogo la strada di San Francesco d'Albaro fa gomito, per dare agio ai carri e alle vetture d'inerpicarsi lassù. Epperò, sul ciglio della collina, dove fa capo quel giro tortuoso della salita, v'è una specie di terrazzo sporgente, il quale sopraggiudica la via sottoposta; e accanto al terrazzo una scaletta ripida, per comodo dei pedoni che vogliono prendere la scorciatoia.
Voleva indurre a seguirli anche Maria colle fanciulle, ma ella si scusò dicendo di dover accudire ad alcune faccende domestiche e promise di andare ad incontrarli più tardi, verso l'ora del tramonto. Il professore aveva intenzione di condurre i ragazzi ad un Santuario che si vedeva biancheggiare sulla cima d'una collina in mezzo alle piante verdi, dove un tempo c'era un chiostro.
Poco stante, scendevano dalla collina, accompagnati dai contadini, Guido da un lato e Maddalena dall'altro, aiutarono la signora a far quella strada sassosa fino al piano, dove li aspettava la carrozza.
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