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Aggiornato: 13 maggio 2025
85 Con tai le cerca ed altre assai parole persuader ch'ella gli sia fedele. De la dura partita ella si duole, con che lacrime, oh Dio! con che querele! E giura che più tosto oscuro il sole vedrassi, che gli sia mai sì crudele, che rompa fede; e che vorria morire più tosto ch'aver mai questo desire.
Allora il mio segnor, quasi ammirando, <<Menane>>, disse, <<dunque la` 've dici ch'aver si puo` diletto dimorando>>. Poco allungati c'eravam di lici, quand'io m'accorsi che 'l monte era scemo, a guisa che i vallon li sceman quici. <<Cola`>>, disse quell'ombra, <<n'anderemo dove la costa face di se' grembo; e la` il novo giorno attenderemo>>.
Fece con diligenza medicarla; che perder non volea preda sì cara. E mentre che s'indugia a risanarla, di celebrar le nozze si prepara: ch'aver sì bella donna e sì pudica debbe nome di moglie, e non d'amica. 58 Non pensa altro Tanacro, altro non brama, d'altro non cura, e d'altro mai non parla. Si vede averla offesa, e se ne chiama in colpa, e ciò che può, fa d'emendarla.
42 E s'allor volentier fatto l'avrei, ch'io non t'era, come or sono, obligato; quant'or più farlo debbo, che sarei, non lo facendo, il più d'ogn'altro ingrato; poi che negando il tuo voler, ti sei privo d'ogni tuo bene, e a me l'hai dato. Ma te lo rendo, e più contento sono renderlo a te, ch'aver io avuto il dono.
Allora il mio segnor, quasi ammirando, <<Menane>>, disse, <<dunque la` 've dici ch'aver si puo` diletto dimorando>>. Poco allungati c'eravam di lici, quand'io m'accorsi che 'l monte era scemo, a guisa che i vallon li sceman quici. <<Cola`>>, disse quell'ombra, <<n'anderemo dove la costa face di se' grembo; e la` il novo giorno attenderemo>>.
Mandricardo di lui non fece meno, né più a Ruggier, né più a Marfisa nòce; ma, senza chieder loro o paci o tregue, e Rodomonte e Doralice segue. 132 Marfisa intanto si levò di terra, e tutta ardendo di disdegno e d'ira, credesi far la sua vendetta, ed erra; che troppo lungi il suo nimico mira. Ruggier, ch'aver tal fin vede la guerra, rugge come un leon, non che sospira.
47 Io son di tal valor, son di tal nerbo, ch'aver non déi d'andar di sotto a sdegno. Sorrise alquanto, ma d'un riso acerbo che fece d'ira, più che d'altro, segno, la donna, né rispose a quel superbo; ma tornò in capo al ponticel di legno, spronò il cavallo, e con la lancia d'oro venne a trovar quell'orgoglioso Moro.
20 Furon di quei ch'aver poteano in fretta, le schiere di tutta Africa raccolte, non men d'inferma et
Fugge col campo d'Africa l'ispano, né perde tempo a caricar le some; ch'aspettar quella furia più non vuole, ch'aver provata anco si piagne e duole. 55 Guidon lo segue, e non fa men di lui; né men fanno i duo figli d'Oliviero, Alardo e Ricciardetto, e gli altri dui: col brando Sansonetto apre il sentiero: Aldigiero e Vivian provar altrui fan quanto in arme l'uno e l'altro è fiero.
A ciascun di lor tre, che 'l morir prezza più ch'aver vita che con biasmo sia, di vergogna arde il viso, e il cor di duolo, che tanti ad assalir vadano un solo. 77 La crudel meretrice ch'avea fatto por quella iniqua usanza ed osservarla, il giuramento lor ricorda e il patto ch'essi fatti l'avean, di vendicarla. Se sol con questa lancia te gli abbatto, perché mi vòi con altre accompagnarla?
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