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Aggiornato: 2 giugno 2025
Cessa! Di fatuo nome Tal che ti aggira a l'oprar suo fa scudo, Pur che la man ti cacci entro le chiome, E al giogo ti strascini D'onor, di libert
Deve essere un libro raro e preziossimo... ed io mi terrei ben felice che qualcuno me lo prestasse... tanto da sbizzarrirmi una mezz'ora nei mondi sconosciuti! Il libro non è raro, signor curato, ma non cessa di essere prezioso. La natura lo ha impresso nella mente di tutti; sebbene noi abbiamo il torto di leggerlo a rovescio.
Mortella. Che prima di morire mi sia dato di crederti! È la mia preghiera ultima. Costanza. Credimi, credimi. Non senti la mia voce? Per un attimo, cessa di serrare il tuo cuore, rompi la durezza che lo fascia, per un attimo! Prendo su me tutto, e non quello. Ho peccato di passione ma non di nequizia. Se mi sono perduta davanti a te, non mi sono perduta davanti a me stessa.
Da quinci innanzi il mio veder fu maggio che ’l parlar mostra, ch’a tal vista cede, e cede la memoria a tanto oltraggio. Qual è colüi che sognando vede, che dopo ’l sogno la passione impressa rimane, e l’altro a la mente non riede, cotal son io, ché quasi tutta cessa mia visïone, e ancor mi distilla nel core il dolce che nacque da essa.
14 Non pur di sua perfidia non riprende Grifon la donna iniqua più che bella; non pur vendetta di colui non prende, che fatto s'era adultero di quella: ma gli par far assai, se si difende che tutto il biasmo in lui non riversi ella; e come fosse suo cognato vero, d'accarezzar non cessa il cavalliero.
Nè men l'alto AMEDEO, che 'n sì brev'ora Ha percossa de' Tartari la spene, Da l'armi cessa, e fino a nova aurora Per teco starsi a la citt
Tribolata con mille modi, impaziente di cotesta infame tortura con le fibre più dolorose del cuore, la peccatrice cessa le lacrime allo improvviso, con ambe le mani si tira i capelli dietro le orecchie, e favella risolutamente: "Levatemi davanti il prezzo del sangue!
Da quinci innanzi il mio veder fu maggio che ’l parlar mostra, ch’a tal vista cede, e cede la memoria a tanto oltraggio. Qual è colüi che sognando vede, che dopo ’l sogno la passione impressa rimane, e l’altro a la mente non riede, cotal son io, ché quasi tutta cessa mia visïone, e ancor mi distilla nel core il dolce che nacque da essa.
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