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Aggiornato: 4 luglio 2025
Avevamo pressochè esaurito tutto il repertorio delle nostre cognizioni su questa tesi, allorchè un vecchio artista da teatro che tutti noi conosciamo da tempo una dalle cariatidi più celebri di quel caffè si alzò da un tavolo vicino da cui era stato ascoltando, e venne a prender posto nel nostro circolo. Il signore ha ragione, diss'egli, accennandomi col dito.
Il colloquio dei due marinai genovesi fu interrotto dal suono della campana, che dal castello di poppa chiamava l’equipaggio alla preghiera serale. Era quell’ora che il nostro maggior poeta ha cantata con versi tanto soavemente malinconici nelle celebri terzine del Purgatorio: Era gi
Egli stesso aveva scelto quelle bellissime schiave tra le molte, che possedeva e la sua scelta era stata felice, perchè egli s'intendeva di bellezza femminile. Ne era il più profondo conoscitore. Eppoi.... eppoi.... Ricordava i cibi rari, la musica, i canti.... tutti avevano applaudito ai celebri cantanti, che egli aveva fatto venire dalla Grecia lontana.
Erano venute in lieta comitiva a visitare quel piccolo Eden, quel meraviglioso, elegantissimo palazzo, fabbricato da uno dei più celebri architetti di amore. Un palazzo, che, a vederlo da lontano, pareva un tempio di alabastro galleggiante sulle onde o sospeso in una nuvola di fiori.
Un agente teatrale milanese, che più tardi divenne un celebre impresario, mi volle seco a Rouen dove si era formata sotto la sua direzione una compagnia elettissima di cantanti, destinata a percorrere i principali teatri di Francia e di altre provincie estere. Quel drappello di artisti si componeva dei due celebri tenori Napoleone Moriani e Antonio Giulini, delle prime donne Sofia Vera, Antonietta Viola, Rossetti Sikorsca, Sofia Didiee-Nantier e d'altri cantori quasi esordienti che in seguito divennero famosi. Mi vennero affidate le parti comiche. Ripensando a quei tempi, oggi mi avviene spesso di meravigliarmi della spensierata gaiezza che io metteva nel rappresentare al cospetto del pubblico i personaggi di Marchese di Bois-Fleury, di dottor Malatesta, di Dulcamara, di Figaro e di don Basilio. Fatto è, che una volta slanciato sul palco scenico, io mi investiva sifattamente dell'umorismo musicale di Donizetti e di Rossini, da riuscire un attore comico esilerante e inappuntabile. E questo dico senz'ombra di orgoglio; perocchè ai miei successi da istrione io ci tengo pochissimo, e quasi mi vergogno di ricordarli. Travestirsi da buffo o da buffone, svisarsi col nero di fumo e col carminio, far delle grinze, gesticolare e contorcersi per far ridere il pubblico, mi è sempre apparso qualche cosa che tocca da vicino la prostituzione. Da Rouen passai colla truppa condotta dal Lorini a Lion, a Chalons e in altre citt
I più celebri capitani dell'epoca, quelli che dovevano illustrarsi nel gran secolo di Carlo V, spagnoli, francesi, italiani, tedeschi, il fior fiore dell'aristocrazia, tutti presero parte alla battaglia. Un grande poeta, l'Ariosto, si trovava nel campo del duca di Ferrara, e colui che più tardi doveva essere papa Leone X, allora legato, fu fatto prigioniero.
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