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Aggiornato: 9 luglio 2025


Non dico tutto...» Nel punto che scriveva quelle parole non pensava ella che il tradimento del marito al quale aveva portato tanto amore, il tradimento di chi aveva dubitato dell'amore di lei credendosene indegno, di chi aveva promesso dedicare tutta la vita a meritarlo, a serbarselo, fosse in lui una colpa grave, un immeritato castigo per lei?

Entrambi sentivano quasi una smania nelle gambe di essere cento miglia lontani. Che catastrofe! che castigo! che disgrazia per la povera donna Vincenzina e anche per il povero Massimo, ch'era venuto dall'America apposta per assistere a queste torture!

O amarissime dolcezze, quanto care mi costate! del mio piacere ho in un tempo e il piacere e il castigo, e mi trovo al fin caduta in un mar di doloroso pentimento. Che debbo dunque accusar il cielo e le stelle perverse? MITIETO. Che cielo? che stelle? CINTIA. Se da lor giri vengono le mie sventure.

GIACOMINO. Cappio, chiama quei smargiassi forastieri che alloggiano di sopra, ché diano quel castigo a costui che merita. SPAGNOLO. Con un tajo ó un rebés haré mil pedazos a cuantos quisieren echarme de aquí. CAPPIO. Vado a chiamarli. GIACOMINO. Camina presto. SPAGNOLO. Y llama todos los bandoleros de Flandes y todos los diablos del infierno, que de todos haré un monton.

! solo i preti potevan essere un castigo adeguato a tanta nequizia! Solo i preti colla pestifera loro bava potevano avvelenare, deturpare il grandissimo popolo, e subbissarlo in quella cloaca di prostituzione e d'infamia, a cui non arrivò nessuno dei popoli della terra!

A tali espedienti si vedea giunto per cercar di salvare il suo onore; per aver tutte le prove di cui, nella integra sua coscienza, sentiva il bisogno, prima d'infliggere alla moglie il castigo, ch'essa avea meritato. Cristina entrò tutta umile, strisciante, rasentando le mura, quasi avesse onta di avvicinarsi a un gran personaggio.

Qualche anno dopo la morte della principessa, Cristina, stringendosi al suo cacciatore, che avea sposato, gli diceva, mentre parlavano della loro antica padrona: Gliel'avevo detto che doveva esser mia vittima, che volevo vendicarmi di lei.... Ti ricordi, quando le feci pagare il nostro viaggio, che fu quasi una luna di miele?... Ma essa meritava un castigo: avea troppo tradito: e noi ci amiamo, non è vero, e ci ameremo sempre, per esser più felici....

Per Adamo il castigo fu una mela, per Gozzi fu una pera, per Dumas fu una pesca: lettori, guardatevi dalle frutta.

CAPITANO. Un corsaro si chiama soldato e non ladro. MANGONE. Tu sei un di quei soldati che non dái batterie se non alle case private e alle porte delle botteghe. CAPITANO. O fussi incontrato piú tosto con la nave in un scoglio che in costui! MANGONE. O fussi venuto piú tosto in Napoli un diavolo che tu! Ma qui arai condegno castigo delle tue opere, ché vendi i cristiani per turchi e per mori.

Dalla Spagna era piombato in Provenza, di Provenza, per sommo castigo di Dio, in Italia. Qui giurò nel nome di Maometto di piantare il suo seggio fatale.

Parola Del Giorno

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