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Aggiornato: 25 giugno 2025
Da questa specie d'amnistia erano esclusi però dodici fra i più noti caporioni del movimento, e i loro nomi figuravano appiedi del manifesto. Di Cipriano non era fatta menzione. Selmi e Arconti avevano deciso di licenziar lui pure, ma non credevano di poterlo fare senza preavvisarne la Direzione di Londra, dalla quale recentemente il Regoli era stato encomiato e promosso.
Le mani dei galeotti irruppero negli applausi e le loro bocche incominciarono a gridare: Viva l'Italia! Viva l'Italia! Ai reclusi venne fatto lo stesso discorso e anche nelle loro camerate risonarono i battimani e il: Viva l'Italia! I soldati rimasero nel reclusorio tre giorni e i caporioni passarono sotto consiglio e andarono ai banchi di rigore per qualche mese.
L'imputato Paolo Valera è uno dei dirigenti del partito socialista anarchico, ed esercita molta influenza a causa della sua coltura e delle sue aderenze con tutti i caporioni dei partiti estremi. I suoi scritti sono sempre violenti ed informati ai più stretti principii della lotta di classe. Fu più volte condannato, e nel 1884, per sottrarsi ad una condanna, riparò a Londra, donde tornò nel 1894, dopo il termine della prescrizione. Successivamente militò nel campo di azione e negli ultimi di aprile decorso, discutendosi dai socialisti sulle manifestazioni del Primo Maggio, esso, appoggiato da un forte gruppo, propugnò il progetto di resistere alle autorit
I capi-sezione avevano ricevuto nel seno del Comitato l'indicazione delle speciali incombenze che a ciascuno erano affidate, ed essi alla loro volta, diramando i loro comandi, adopravano che ognuno all'ora fissata si trovasse al suo posto, pronto al cimento. I cittadini romani, dipendenti da quei caporioni, erano animati da uno spirito ardente, erano ansiosi di venire alla lotta.
I caporioni del partito repubblicano si dispersero, riparando, quali in Piemonte, quali in Toscana, dove si preparavano nuove agitazioni.
Nelle carceri di S. Elmo esistevano varii dei caporioni dell'ordine e fra loro il più formidabile era un calabrese nominato Tifone, che avea fatto parte della banda brigantesca di Talarico, nella quale avea servito come cappellano, circostanza non straordinaria, essendo i preti gli eccitatori ed i compagni dei camorristi e dei briganti.
Nel sotterraneo a volte, che avea servito forse a Masaniello per riunirvi ed arringare i suoi bravi pescatori, forse in tempi non lontani ai carbonari, per ordire la trama che nel 21 dovea rovesciare il borbonismo, in quel sotterraneo riunivansi abitualmente centinaia dei caporioni della camorra, e com'è naturale, ai tempi andati, ove si trattava nientemeno che di annientare gli scomunicati rompicolli, le adunanze camorriste erano eseguite spesso, ma nel più profondo segreto, e nessun profano sotto qualunque titolo poteva assistere alle importanti riunioni.
Parola Del Giorno
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