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I primi accennarono resistere; uomini, donne, vecchi e fanciulli edificarono allora lor forti mura; e furon lasciati tranquilli, anzi esenti dalle regalie, liberi del tutto. Ma non cosí Milano, risorta con Brescia e Crema contro ai podestá e all'altre infrazioni degli ultimi patti. Cosí Federigo ebbe a ripigliar l'armi; e, saccheggiati i campi, pose assedio a Crema addí 4 luglio 1159.

E non si mosse mai dal suo posto, non lesse un libro; stette per lo più col velo calato, con gli occhi socchiusi, cercando di dormire, lottando col malessere che la riprendeva di quando in quando e che aveva sempre gli stessi caratteri. A Brescia sentì il giornalaio che gridava: La Perseveranza, Il Secolo, Il Corriere.

Perchè mai essa era a Brescia quando Giusto aveva più bisogno di lei? Finalmente l'usciere tornò a Milano, e Cristina pure.

Nel 1443 il 22 febbrajo un senatoconsulto, citato quando parlai delle monete di Padova, e che riporterò testualmente allorché ci occuperemo di quelle di Brescia, decretava lo stampo dei bagattini o piccoli a peggio 1088 anche per la citt

Per che, lasciati gli studi e in Italia tornatosi, e con certi rubelli de' fiorentini congiuntosi, con loro insieme con prieghi, con lettere e con ambasciate s'ingegnò di rimuovere il detto Arrigo dallo assedio di Brescia e di conducerlo intorno alla sua cittá, estimando quella contro a lui non potersi tenere. Ma la riuscita contraria gli fece palese il suo avviso essere stato vano.

Due del reggimento agli ordini di Cosenz, dietro le case Carbone in Tre Ponti; un battaglione del con una squadra di carabinieri genovesi sotto il comando di Medici, in Bettola di Ciliverghe, dove la strada da Brescia a Lonato si biforca, l'una sul ponte di S. Marco, l'altra a sinistra sul ponte del Bettoletto; l'altro battaglione del reggimento, e i due del coll'artiglieria e con i rimanenti carabinieri genovesi Garibaldi stesso li condusse in persona al ponte del Bettoletto; al colonnello Turr addetto al suo Stato Maggiore il generale ordinava di occupare con due compagnie del reggimento lo sbocco di Tre Ponti verso Castenedolo e nel tempo stesso riconoscere bene il nemico; a tutti Garibaldi raccomandava di difendere ad ogni costo la strada da Rezzato a Tre Ponti e Bettola di Ciliverghe aspettando l'arrivo della divisione di cavalleria piemontese; mandò il capitano Corte del suo Stato Maggiore ad avvisare Cialdini che era sul Mella, della sua mossa e si mise senz'altro per la via di Molinetto.

Il 20 marzo in Brescia una adunata di popolo in piazza Vecchia, sotto la loggia municipale, preceduta da bandiera tricolore chiedeva le dimissioni del Podest

A Peschiera, nello scompartimento salì un uomo: andava a Brescia e non aveva trovato posto in seconda classe.

E intanto, in aprile 1167, s'erano adunati al monastero di Pontida i deputati di Cremona, Bergamo, Brescia, Mantova e Ferrara, una prima lega lombarda simile alla veronese. E qui vedesi che molte cittá, dapprima imperiali, s'eran giá riunite alla causa comune; e giá entrar a paro dell'altre Milano, testé riedificata in mirabile modo, a gran concorso delle cittá concordi.

Nel 1790 esistevano nell'esercito veneto 7 compagnie o distaccamenti di benemeriti. Una compagnia di essi era dislocata al Lido e nelle opere contermini, una a Palmanova ed una nel Castello di Brescia.