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Aggiornato: 12 giugno 2025


Quello che Beatrice di Bovadilla era chiamata a leggere, era un codicillo, scritto dall'Almirante fin dal 25 agosto dell'anno 1505. In quella scrittura, egli chiariva e confermava le sue volont

Lo hai amato.... e lo ami sempre.... disse Giovanna, seguendo a modo suo il filo di quello strano discorso. Bella cosa, amar sempre.... ed essere amata! Perchè non lo sposi? Non posso; rispose Beatrice Bovadilla, con accento di profonda tristezza. Non puoi? E chi lo impedisce? Posso io esserti utile? No, mia signora; mormorò Beatrice sospirando.

Un raggio di speranza lo aveva portato con la marchesa di Moya. Si era sentito rinascere all'annunzio che i nuovi sovrani di Castiglia sarebbero giunti a Laredo, togliendo al perfido Aragonese l'amministrazione del regno. Ma anche un animoso tentativo della generosa Beatrice di Bovadilla era andato a vuoto. Il prevosto delle carceri, pregato, minacciato da lei, aveva resistito a preghiere, a minacce; e donna Beatrice era partita per Burgos, promettendo molto al povero conte, animandolo a sperare da capo, ma neanche lei ben certa di promettere utilmente, di dargli speranze efficaci. E i giorni passavano, ed erano giorni d'angoscia terribile. Ferdinando era andato a Burgos, incontro ai nuovi sovrani. Accorto com'era, non avrebbe acquistato sovr'essi un ascendente che gi

Comprimendo a stento i battiti del suo cuore, Beatrice di Bovadilla guardava davanti a . Non aveva da muoversi, non aveva da voltare la faccia; l’argomento di tutte le sue cure doveva giunger l

Si parli dunque a Beatrice di Bovadilla; riprese il capitano Fiesco. Se la nobil signora si rammenta di ciò che ha fatto per Voi, non vorr

Don Cristoval doveva fare tutta la strada che intercedeva fra lui e Beatrice di Bovadilla. L’obbligo era tutto del cavaliere; e da buon cavaliere, don Cristoval si avvicinò alla bella marchesa di Moya.

Sai, Bovadilla? mi diceva. Anche questo si dice; se mi fossi ingannata sul conto del tuo Genovese!... Mio! anche Vostra Altezza le crede? È così poco mio, che non mi guarda nemmeno. Ma egli, notò il Fiesco, vi temeva mutata troppo per lui! E se mai?... ribattè la marchesa. Non dovevo apparir tale, mentre egli seguitava a tacere?

Ciò detto, fece un cenno a Polidamante. Ed era un cenno complesso, perchè Polidamante non istette dubbioso un momento, ma saltando lesto e scavalcando i due corpi distesi di Ovando e Bovadilla, venne ad abbrancare il fiasco del vino delle Cinque Terre per ricolmargliene un calice. Messer Bartolomeo ringraziò il coppiere con gli occhi, e tracannò il vino d'un fiato.

E mi dicevi che le carceri sono attigue al palazzo di Giustizia? , e se Vostra Altezza ama davvero la sua Bovadilla.... E la mia Bovadilla, e la giustizia del mio regno; rispose con nobile accento la regina. Andiamo senza perdere un istante. Dov'è Filippo? Si cerchi del re.

Ed è bello, in una donna, esser pazza così. Anche tu, non è vero, Bovadilla? Accompagnami a palazzo; non son gelosa di te. Ma oggi, piuttosto, per avere il tuo premio, o per darlo altrui con la tua dolce presenza, andrai dagli amici tuoi che t'aspetteranno, e dirai a don Cristoval che Giovanna di Castiglia far

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