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Aggiornato: 14 luglio 2025
Berto diede un'occhiata a Giselda, sempre ritta alle spalle di Filippo; era giovane e magra; l'abito leggero lasciava trasparir gli omeri scarni e delicati; il corpo esile faceva pensare alla donna futura, non più magra ma snella, non più scarna ma sottile e flessibile. I capelli fulvi, illuminati dalla luce elettrica, davano al volto bianco qualche ombra viva e tagliente.
Usciva, partiva, fuggiva; d'improvviso aveva sentito che il sacrificio era troppo ripugnante, che meglio era morire, riposare, non pensare più ad alcuno, e aveva ricordato il canale nero e fondo che scorreva innanzi alla casa di Berto. L'ora era tarda, la luce fievole, la gente rada in quella serata d'inverno. Loredana avrebbe potuto gettarsi all'acqua e affogarvi, senza che alcuno accorresse.
Suvvia, mormorò, alzandosi, mi lasci andare! Dove, dove vuoi andare? chiese Berto, movendo un passo verso di lei. Dove vuoi andare, così? Ella s'era avviata alla porta, senza cappello, come una pazza.
Loredana tornò a sedere, raccogliendosi intorno la pelliccia bianca. Non appena Berto la vide così, calma e attonita, uscì dal salotto e ritornò precipitosamente, tenendo in mano una bottiglia e nell'altra una coppa.
I giuocatori diedero in una risata. Risonò la voce del conte Mercatelli, che diceva: Dormendo circa dodici ore al giorno, io mi trovo benissimo.... O perchè non va a dormire anche adesso? osservò Berto, senza curarsi di abbassar la voce.
Berto Candriani strinse la mano agli amici, e mentre questi, ancora discutendo e ridendo, uscivano in tumulto, egli si avviò verso il salotto grigio.
Arrivati al traghetto dove aspettava la gondola a due remi, la contessa vi montò, Berto vi balzò dentro, dicendo: Spiegateci il giro! Ma Filippo disse: Contessa, io devo scusarmi.... Ah bah! esclamò la contessa. Flopi, voi mi fate pensare che la nostra compagnia vi dispiaccia. Quando noi vi facciamo un invito, voi avete subito pronta una scusa. Cara contessa, siete crudele! mormorò Filippo.
Anche l'ammirazione onde si sentiva circondata, diversa da quella che si tributava ad altre donne, trovava espressioni petulanti, esclamazioni ciniche ed oltraggiose, che facevano fremere la giovane. Quando lo spettacolo fu finito e Berto le ebbe avvolto intorno il lungo mantello di panno bianco, Loredana disse al suo cavaliere: Mi stia vicino, la prego; no, non mi dia braccio; mi stia al fianco.
Con un rude sforzo riuscì a dominarsi e parve felicissimo di quella gita, di quello sciupìo di tempo, infinitamente prezioso per lui; scherzò con Berto Candriani, il quale non sapeva comprendere una mutazione così rapida, ed era stupefatto; Filippo fece anche un po' di corte alla contessa, col consenso del marito, che sorrideva. Io non so dove tu sia stato, osservò a un tratto il conte Lombardi.
Loredana si mise a ridere sommessamente: poi sommessamente continuò a parlare. Ha fatto bene a venire a trovarci, ella disse. Se rimane fino alla fine, ci può riaccompagnare a casa: io ho la gondola. Ma io rimango fino all'alba! dichiarò Berto, guardando Loredana.
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