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Aggiornato: 12 giugno 2025
Il padre Bonaventura non era uomo da lasciarsi leggere nell'animo; e il Collini medesimo, tanto più addentro di ogni altro nelle segrete cose, era a mala pena al frontispizio. Arturo, del resto, non cercava d'indovinar nulla. Aveva capito che c'era uno, il quale voleva male al Salvani, e non gli premeva punto di sapere il perchè, sebbene quest'uno sapesse il suo.
Il vicinato era accorso. Il signor Arturo era scomparso. Poverino, si prese in corpo sei leghe, e a queill'ora, per andare in cerca di suo padre. Allontanai tutti quanti. Gina, dopo un lungo sopore, aperse gli occhi e mi vide.
Dal bel principio di questo racconto si è fatto cenno di un Arturo Ceretti, figlio del padrone di casa del signor Lorenzo Salvani, notando che il giovinotto, salvo il nome attillato e profumato di Arturo, era tutto suo padre, il vecchio Nicola Ceretti di Molassana, antico muratore e capomastro arricchito.
Questo giuoco durava da un pezzo, allorquando l'occasione si offerse al giovine Arturo di metter piede in casa della sua bella pigionale. Il giorno del trimestre anticipato era venuto, ma il dente della ruota non aveva nulla in cui potesse incastrarsi; il che, vuol dire che Lorenzo Salvani non aveva pagato.
Era quello il caso di mandare la citazione; ma per quella volta il meccanismo dei Ceretti si dipartì dalle sue astiose consuetudini. In cambio dell'usciere, andò il giovine Arturo, vestito con quella eleganza che i lettori conoscono, carico d'oro, di profumi e di smancerie.
26 Fu quel da Montalbano il primo a dire che far battaglia non denno allo scuro, ma quella indugiar tanto e differire, ch'avesse dato volta il pigro Arturo; e che può intanto al padiglion venire, ove di sé non sar
Il colpo di messer Arturo andava diritto; senonchè. Maria era d'indole altiera e non voleva lasciar trapelare d'esser toccata sul vivo. Orbene? soggiunse ella, increspando le sopracciglia. Che male c'è? Il signor Lorenzo fa quello che gli aggrada. Poichè Ella sa che non è mio fratello, consenta che io le aggiunga che egli è libero de' fatti suoi.
E gli stette dinanzi, guardandolo, smorta nel viso, ma con gli occhi che mandavano lampi. Il biondo Arturo rimase un tratto dubbioso, ma non sbigottito da quel piglio. Quella era una donna, finalmente, e nessun altri era in casa. Dunque non accetta? chiese egli sogghignando. vuol farmi la schizzinosa, signora Maria! Esca di qui! gridò la fanciulla.
Sì, e lo hai tu veduto? Lo vidi, e ti manda per me questo fazzoletto insanguinato. È il tuo sangue, Arturo, diss'ella con trasporto, sia lodato il cielo! egli ha mantenuto la sua promessa. Dicendo queste parole la signora del castello sparve io mi svegliai atterrito.
La madre e la fidanzata restano sulla scena, in preda a contorcimenti strazianti. S'ode uno sparo. Ah! grida la madre Arturo s'è ucciso! E cade in ginocchio. Martino si presenta sulla porta e grida con gioia: Salmatevi.... egli è calvo!
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