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Una spuma rossastra apparve sulle labbra del giacente; al sommo del petto un tremito violento e continuo indicava gli sbalzi del cuore, così rapidi e pazzi, sul punto di ridursi all'inerzia finale. Ancora una volta il morente tentò di aprir gli occhi; ma non gli venne fatto che a mezzo, e le sue mani si irrigidirono in una stretta suprema su quelle di Ginevra. Era l'addio della partenza.

Si propose partire subito, chè gli conveniva affrettarsi; benchè una specie d'afa pesante lo avvolgesse, sembrasse inchiodarlo ove si trovava, lo condannasse all'inerzia. Malgrado di ciò, poco dopo con passo fermo, pallido ma risoluto escì dalla locanda. Si diresse verso il porto. La sua nave l'attendeva.

L'esercizio prolungato dei muscoli, il consumo fisiologico, sono certo causa di sensazioni penose; ma basta che lo sforzo si arresti, che l'organismo sia abbandonato all'inerzia, perchè un profondo benessere, un sollievo quasi voluttuoso guadagni tutte le fibre. Il lavoro dello spirito non conosce queste tregue ristoratrici; l'attivit

Qualunque sieno le macchie che una critica imparziale possa scorgere nella Storia di Lorenzo il Magnifico ed in quella di Leone decimo, nessun italiano di coscienza gentile può negare una testimonianza di gratitudine all'amore con cui il signor Roscoe, riparando all'inerzia de' nostri dotti, tolse a' misteri delle biblioteche e degli archivi e trasse in nuova luce innanzi all'universale de' lettori tante memorie della grandezza italiana.

Velato l'intento del moto nazionale, arrestate subitamente le forze che tendevano a raggiungerlo, dileguata anche quella menzogna di iniziativa che la Monarchia s'era assunta, e vietata al Paese quella che s'assumerebbe, noi abbiamo oggi in Italia un Governo senza concetto, senza missione, senza scopo, fuorchè quello di prolungare la propria esistenza e resistere agli elementi che lo minacciano: un popolo deluso, diffidente, senza via, senza fine determinato, agitato dagli impulsi d'una vita crescente e condannato all'inerzia: forze impedite nella loro direzione naturale, che si sfogano in moti irregolari, sconnessi, sterili: nuclei politici senza programma possibile, costretti quindi a concentrarsi intorno a bandiere d'individui e diventare fazioni: elementi di ricchezza e di vita economica virtualmente potenti, ma inceppati nella loro azione dalla certezza d'una crisi inevitabile, dal senso che tutto è provvisorio all'intorno.

Questo faremo; ma voi, Sire, non ci mancate all'impresa: nel sapere scegliere il momento è riposta la somma delle cose; ed ora è il momento: ora che la Russia spossata da una lotta sanguinosa, travagliata negli eserciti dalle opinioni e da' morbi, screditata in faccia all'Europa, ha d'uopo rifarsi col riposo e riordinarsi: ora che la Prussia è agitata da terrori di sommosse all'interno, e costretta a serbar le sue forze per una guerra che un colpo di fucile belgico può rompere da un momento all'altro: ora che l'Inghilterra è condannata all'inerzia, finchè non sia consumata la gran lite della potenza popolana e della feudale aristocrazia. E la nazione francese è per voi. Or che temete? Il Tedesco? gridategli guerra: ardite guardar da vicino questo colosso, composto di parti eterogenee, minato in Galizia, nella Ungheria, nella Boemia, nel Tirolo, nella Germania; e che non è forte se non dell'inerzia, e perchè altri è debole. Gridategli guerra e assalite: l'assalitore ha immenso vantaggio sul suo nemico. Una voce ai vostri, una voce alla Lombardia, e avanzatevi rapidamente. L