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Aggiornato: 28 ottobre 2025
La proposizione fu accettata di subito ed io che non ho mai brillato per la mia sveltezza e molto meno per le mie movenze ginnastiche, mi aggrappai alla catena di ferro e a forza di urti e di spinte arrivai ad andar ruzzoloni e facendo un gran tonfo sul cassero della tartana: riavuto appena dal colpo mi avvidi che ero molto al disotto del livello dei miei amici, saliti dietro di me; infatti caduto sopra un monte d'avena, per quanti sforzi facessi, non giungevo a capo di trarmi d'impaccio, chè ogni sforzo ad altro non era valevole che a farmi affondare di più.
Ammanettati, ci legarono a due a due al braccio e ci incatenarono tutti assieme. L'uno non poteva muoversi senza tutti gli altri. Stivati peggio che i conigli in una conigliera, non vedevamo che le onde del mare che venivano a frangersi sui vetri dei buchi rotondi. Qualche volta la nave ballonzolava, piegava come se avesse voluto rovesciarsi sulle acque agitate e qualche altra saliva rapidamente alla superficie per affondare di nuovo nei flutti che tentavano di inghiottirla. Alcuni dei miei compagni si erano gi
Quando questi stanno per affondare, passeggeri ed equipaggio si salvano, lo sai bene, su le fragili imbarcazioni. Via! Dovresti vincere così sciocca paura. Un'altra volta. Ora sta' zitto; lasciami ammirare.
Io mi sentiva l’anima affondare in un mar senza scampo e senza sponde. Dissi, come in un soffio: La bambina.
Allora Marzio, secondo il suo feroce proponimento, entrò nella stanza seguitato da Olimpio, squassò per le chiome il cadavere, e tratto fuori lo stiletto glielo spinse dentro l'occhio sinistro finchè la lama vi potè affondare. Ora mi sono assicurato! Non ve n'era mica di bisogno, osservò Olimpio mettendo le dita nella gola squarciata del Conte vedete mo' che buca!
Come il trabaccolo barcollava, il taglio riusciva ineguale; il coltello ora penetrava più, ora meno. Un colpo di mare fece affondare la lama dentro i tessuti sani. Gialluca gittò un altro urlo, dibattendosi, tutto sanguinante, come una bestia tra le mani dei beccai. Egli non voleva più sottomettersi.
Le misi un braccio intorno al collo, intorno alla nuca, la sua bella nuca scintillante... Così la piegai, la costrinsi ad affondare il capo nel mio guanciale... Dormimmo. In quella stanza era un trofeo d’armi; una immensa tavola nuda, macchiata d’inchiostro, logora dai tarli; due vecchi armadii, qualche sedia di velluto, un braciere pieno di cenere.
Parola Del Giorno
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