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Aggiornato: 3 luglio 2025
Volle alzarsi per afferrare quell'essere che ormai lo spaventava, ma le sue membra agghiacciate non gli permisero di muoversi.
Queste specie di demenze, che vengono ad afferrare tra la penultima ora e la tomba chi ha lottato intera in un'ora la lotta della vita, fanno sì che il pensatore si arresti dubitando. Infatti, questi delirii sono veri delirii? O non è forse invece questo svanire della natura umana, all'ultimo momento, la saggezza d'una nuova vita che sembra follia in questa?
Senza riflettere molto ella entrò nella gondola, che attendeva ai piedi della nostra casa, e che dicevano mandata dai parenti della inferma. Così io rimasi sola. Andai alla finestra, e stavo guardando allontanarsi la signora Lorini, quando ad un tratto mi sentii afferrare per un braccio.
Dunque, dobbiamo abolirlo nella letteratura, e sostituirlo finalmente colla materia, di cui si deve afferrare l'essenza a colpi d'intuizione, la qual cosa non potranno mai fare i fisici nè i chimici.
Ero per afferrare il mio momento ciascuno ha un momento decisivo della sua vita e la mia mano s'irrigidiva! I miei occhi si velarono... Che avete?... ella balbettò. Io volevo dire: nulla, o volevo chiss
Fatto è, che potei d'un tratto afferrare un'impressione, e definirla colla rapidit
Lo stesso Guacanagari, che sempre cercava di padroneggiare i moti dell’animo, non potè trattenersi dallo afferrare il braccio dell’almirante, come per cercare istintivamente un appoggio.
Fra tutti i suoni che il nostro udito può afferrare, il più simpatico, il più lieto, il più eloquente, il più melodioso è quello della voce umana: e dico della voce umana, poichè anche gli animali hanno la loro voce e sanno benissimo che il senso dell'udito è posseduto dall'uomo. Essi, infatti, modulano la loro voce per accarezzarlo, minacciarlo, implorarlo a seconda dei casi.
Indi, rivolto a Giacomo Pico, gli parlò asciuttamente così: Messere, io fo nozze quando mi torna, e non dò ragguagli per via al primo che capita. Avete fatto il conto senza di me! soggiunse Giacomo Pico, digrignando i denti, e facendo l'atto di afferrare da capo le redini. Giù quelle mani! tuonò messer Pietro, in quella che facea dare indietro due passi al suo palafreno.
Gettò un urlo, ma uno solo, un urlo straziante, supremo, poi s'aggomitolò su sè stesso e non si mosse più. Sono tradita, mormorò l'almea. Ah! maledetta greca. Ella si gettò fuori della macchia con un pugnale in mano, ma non fece dieci passi che si sentì afferrare per di dietro e gettare violentemente al suolo.
Parola Del Giorno
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