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Aggiornato: 31 maggio 2025
Gloria a voi, treni-serpenti che approfittate dell'ombra per impadronirvi di tutta la terra! Invano, invano la luna vi accarezza, beffandovi con le sue lunghe derisionì di luce! Invano, invano la luna allunga il braccio lucente del suo raggio più lascivo, per scoprire la nudit
A ogni sussulto si correva involontariamente col pensiero nelle cellette del veicolo che accarezzavano l'arrestato come la guaina accarezza la lama, a palpeggiare gli incassati come se si avesse avuto paura che si fossero rotta la testa o stessero in lotta coll'ultimo alito di vita. Chi saranno? E l'interrogazione faceva rabbrividire.
«Sii dolce, poichè il mio cuore trema fra le tue dita... Sii dolce!... L'Ombra è attenta a spiare le nostre ebbrezze, e il Silenzio si china e ci accarezza come una madre intenerita... Sii dolce!... Per la prima volta adoro l'anima mia perdutamente e l'ammiro perchè t'ama così, come una povera pazza!... Adoro le mie labbra, poichè le mie labbra ti desiderano... La mia anima è tua, la mia anima è sì lontana ed azzurra da sembrarmi straniera!
Ella parla in tono umile e accarezza con molte lodi le compagne, in ispecie la piú ardimentosa, Emilia; è timida e, per abitudine, dolcissima; eppure in udirla affidare quello che pensa e sente di sé alla sua canzone apparirebbe tutt’altra.
Le grotte di Catullo, i ruderi maestosi e robusti, che l'erba circonda, che il vento accarezza, che il sole riscalda, parvero loro una cosa divina. Di l
Osservate con quanta gioia quella affettuosa madre accarezza il suo fanciullino, con quanta gioia lo bacia prodigandogli le più affettuose cure. Essa si assoggetta per lui a fatiche, a veglie, a inquietudine con costanza e quasi con gioia, per avere un sorriso, un bacio del suo angioletto. Come scrive Giusti nella sua poesia: «In ogni pena, un nuovo affetto impara.»
Ma come lo intese nominarsi, come, sospendendo un terribile colpo su cui abbandonavasi a due mani, si volse, e raffigurò quella faccia, la faccia che gli era fitta nella memoria siccome quella di un demonio, si tramutò a guisa di un uomo, il quale mentre accarezza e palpa il suo fido cane, tornato dopo lunga assenza, ascoltasse taluno gridargli: Bada che è rabbioso».
Parola Del Giorno
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