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Aggiornato: 9 maggio 2025
Primo ad entrarvi fu il milite chiamato Romualdo. Un compagno di armi gli recò grosso ferro di cavallo ben compatto, ben chiuso, saldo, non forato. Romualdo andò dritto a presentarlo ai giudici, perchè minutamente l'osservassero, poi lo presentò al popolo, fitto e numeroso, che si addossava allo steccato, recandolo in giro. Egli aveva le maniche del ghiazzerino di bufalo rimboccate fino al gomito; portò il ferro sempre alzato in alto perchè di frode non si dubitasse. E come lo ebbero tutti veduto, Romualdo ritorna presso la bigoncia dei commissari, e lo lancia iteratamente in alto, facendo che netto risuonasse al suolo. Poi lo riprende, lo rileva novellamente sulla testa perchè tutti lo rivedessero intero, lo abbranca tra ambo le mani, ed in due secondi senza sforzo, senza alterare il colore del viso, come avesse rotta una ciambella, in due lo spezza, giusto nel mezzo, ed ai giudici presenta i due pezzi, con lo stesso garbo, con la stessa celerit
Ma non c'è da cantar vittoria; il mio avversario si china rapidamente, abbranca il bastone, sguizza via prima che io passi dal montante al fendente, torna all'assalto più infellonito che mai. Egli a me ed io a lui, si picchia così sodo e così lungo, che i poveri bastoni non ne possono più, gemono, si sfibrano, si sfasciano, a guisa di canne peste.
Protesa, fremente, ardente, Mortella ha seguìto la confessione senza battere le palpebre. Ora si lancia con un grido. Mortella. Ah, un flotto per quella stilla! Si curva e striscia ai piedi della madre, come per raccogliere il ferro. Ma la madre le abbranca il braccio e la tiene, con una forza ineluttabile. Costanza. Figlia, figlia, guarda!
Innanzi, tutto gli soffia sul viso gelo e terrore; e alla nuca lo insiegue il fischio della bufera. Cresce il soffio del terrore, cresce il fischio della bufera; e su dalla terra, oh spavento! ecco un pugno negro emergere, giganteggiare. Apresi, stringe gli artigli; ahi! ahi! giá lo abbranca pel ciuffo; ahi! ahi! travolta in un attimo la faccia del conte, sovrasta alle spalle di lui.
I fanti volsero le spalle per fuggire, ma il legno inclinantesi all'insù li fece sdrucciolare giù al portone, ove tutti in un fascio si maledirono orrendamente schiacciati. Ugo si abbranca ad uno dei ritti che sostengono il ponte quando sia calato, e quivi, chiamando e richiamando, giunge a farsi porgere una lancia da Bonifacio.
Parola Del Giorno
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