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Io ero con Tanara; un bravo uomo, ragazzi, un uomo, del genere del quale ce ne vorrebbe dimolti nella democrazia, uno di quei pochi insomma che si seguono volentieri, quando cominciano a fischiare le palle!.. Tornando a bomba: vi dirò che da Arnay le Duc, girammo come l'Ebreo Errante, per tutti quei paesuoli, sempre in cerca dei Prussiani che non si vedevano mai... Che marcie, figliuoli!.. Non dubitate, che chi potr

«Due soldati francesi stavano svaligiando un povero ferito garibaldino. L'uno lo sorreggeva in piedi, e l'altro lo svestiva e derubava. In quel mentre apparve il prode maggiore Tanara alla testa di parecchi volontari, ed i malandrini, non tosto lo videro, piantarono nel ventre al ferito la baionetta e si diedero alla fuga. Uno di essi però pagò la sua infamia, e fu ucciso

Andammo tutti insieme a pranzo: sapemmo a un'incirca tutto l'andamento preciso dell'Armata dei Vosgi: questo mucchio di uomini, abbastanza omeopatico, a cui superbamente si regalava il titolo d'armata, era allora diviso in quattro brigate: la prima sotto il comando del generale Bossak, aveva il suo quartier generale a Fontaine, paesetto, a circa due kilometri di distanza da Digione: la seconda, anticamente comandata da Delpeche, ed ora comandata dal Lobbia, si era avviata verso Langres, e non si sapevano notizie precise sul di lei conto: la terza, generale Menotti, era a Talant, e ne formavano parte le due legioni italiane sotto gli ordini di Tanara e Ravelli: Ricciotti con la quarta brigata era dalle parte di Poully, lato Nord Est della citt

Dopo cinque o sei giorni, dacché eravamo arrivati, fummo rallegrati dai concenti più o meno armoniosi di trombe che suonavano marcie Italiane: era la legione Tanara, che veniva per fermarsi qualche giorno in citt

Dopo poco raggiungemmo i compagni.... Ed ora spingiamoci sotto Talant, dove aveva da essere la sublime ecatombe, dove Garibaldi in persona, a cavallo, in prima linea capitanava il combattimento. I cacciatori di Marsala erano in sostegno di queste compagnie. La legione Tanara era dall'altro lato della via, mentre Ravelli coi suoi era in riserva nel paese.

Canzio, come sempre elegantissimo, se ne stava in capo alla via, puntando i nemici col canocchiale, indifferente come se puntasse una bella donna al teatro. Canessa era a pochi passi da lui. Menotti, Bizzoni, Tanara, Erba trapassavano recando ordini, incoraggiando col loro contegno i più timidi in mezzo a quel turbine di palle di ogni qualit

Prendiamo d'assalto i due carri, dove ci accomodiamo alla meglio. Dopo pochi minuti subito una questione in capo del carro.. Giù... sacramento! Che c'è? Siamo Italiani come voi, Dio..... C'è l'ordine di non far salire che Guide. E noi siamo della legione Tanara.. della legione di ferro.. O di ferro o di rame noi rispettiamo gli ordini. E noi siamo qui... Giù... giù.