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Telegrafò lui a Borgo San Donnino: «Urge cinquecento in giornata». Nessuna risposta. Una mattina, finalmente, sei o sette giorni dopo che il Circo Stanislao era partito da Milano, venne fermato di colpo da un tale in bicicletta, che quasi lo schiacciava contro il muro. Lei, signor Trebeschi, non mi conosce?

E il Richard? Apriti, cielo! Giacomo sapeva che fratello e sorella erano pieni di debiti: debiti col conduttore del teatro, debiti coi fornitori, debiti con tutti. E nel calduccio del letto, dietro la sfilata dei creditori del Circo Stanislao, vedeva anche venire quella de' suoi: il cameriere del caffè del teatro, col quale, in tante colazioni, in tanti cognac, in tante bottiglie di Marsala in ghiaccio bevute alle prove con tutta la Compagnia equestre, aveva un conto che non finiva mai. L'orefice, che, conoscendo la solvibilit

Per ottenere al giovine maestro che una sua opera fosse prodotta in uno di questi insigni teatri, si volle il soccorso di una di quelle circostanze che decidono qualche volta le sorti di un individuo. Nell'autunno del 1819 si era ammalato il basso De-Grecis che doveva sostenere alla Scala una parte di somma importanza nel Finto Stanislao di Gyrowets.

Il Conte Stanislao Polony, padre di Flora, di antica famiglia di Varsavia, era venuto giovanissimo in Italia col celebre poeta Adamo Mickiewicz a offrire il suo braccio alla nostra causa nazionale e dopo aver combattuto nelle cinque giornate di Milano, era stato con altri polacchi incorporato nell'esercito sardo.

Giacomo e gli altri parlavano proprio di cavalli. Figurarsi! Erano due cavallerizzi del Circo Stanislao. Ma niente sottanino corto; «amazzone» e «alta scuola». Madamigella e monsieur Richard erano ricchi proprietari di una scuderia in Inghilterra, artisti per passione; l'ippodromo era uno sport.

E poi doveva andare a Terni?... E adesso era stata scritturata per l'America?... per Buenos Aires?... Da chi?... Sempre col fratello?... E quel generale?... E il Circo Stanislao?... Fallito? e in America?... Andava più gente al teatro in America?... E la sua roba? Sequestrata?... Proprio anche la sua?... Tutto venduto?...

Nel 1718 il capo passò agli Orsini come dote di Donna Giacinta Ruspoli; ma siccome la Santa Sede si era riservato il diritto di riacquistare il feudo, gli Orsini dovettero venderlo nel 1720 alla Camera Apostolica per 100,000 scudi. Nel 1808, dopo 88 anni, fu venduto nuovamente, al principe Stanislao Poniatowski, e così un magnate polacco, ultimo della sua casa, divenne signore dello storico capo e lo tenne per 14 anni. La Camera Apostolica lo riscattò nel 1822 e con la caduta degli Stati della Chiesa passò alfine in propriet

A San Donnino?... Non sa che il Circo Stanislao si è sciolto?... Non facevano un soldo. Ma... Il Facchinetti capì l'interrogazione muta, l'angoscia di quel ma, e scoppiò in una risata. Coraggio, giovanotto!... Quei due imbroglioni sono stati scritturati da un impresario americano; devono essersi imbarcati ieri per Buenos Aires.