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Lo studio intorno ai tempi e alla vita del poeta è fatto ampiamente; quello intorno alle opere, un po' farraginoso e troppo polemico. All'ultimo, si ha, è vero, l'impressione di aver conosciuto un Meli molto diverso da quello, diciamo così, leggendario, e infinitamente più simpatico; ma l'apologia del poeta lascia perplessi. Il critico insiste più del convenevole su le qualit

E non parlo di quelli che fanno apertamente l'apologia della Germania. In questi momenti, riuscirebbe forse piú opportuno e simpatico il loro silenzio; ma almeno hanno il coraggio delle proprie predilezioni; e poi, un nemico palese si combatte meglio. Assai piú pericolosa è l'opera di altri, i quali, pur protestando fiera ed intransigente italianit

Emilia, sebbene sorpresissima, non si permise di manifestare i suoi sentimenti con veruna dimanda. Voisin volle scusarsi, ma Sant'Aubert l'interruppe. «L'apologia è inutilegli disse; «cambiamo piuttosto tema di conversazione. Voi parlavate della musica che abbiamo sentita. , signore, ma zitto, essa ricomincia; ascoltate questa voce

Donna Tullia Perdonino se interloquisco anch'io, mentre non lo dovrei essendo loro ben poco gentili con noi donne ma Don Barnaba da un certo lato credo abbia ragione quando parla del defunto Signore. Il compianto Alfredo, a cui auguro il Paradiso, o per lo meno il Purgatorio, avrebbe voluto che due amanti, faccessero all'amore a guisa dei gatti sui tetti, con grave disturbo del vicinato. Egli faceva talvolta l'apologia degli amori dell'antichit

In qualche libro, per esempio, vi è un passo che può essere pornografico e più piace al P. M. inquantochè non è giustificato da un intento falso o non falso, ma che è anzi esasperato da una prefazione che è l'apologia della sensualit

Il sergente maggiore di battaglia Antonio Maroli così faceva, ad esempio, nel 1782 l'apologia di medesimo, aspirando al grado del valetudinario Rade-Maina collocato finalmente a riposo: «Fino dai primi anni Antonio Maroli si incamminò alla professione delle armi. Passato per la trafila dei vari gradi, con l'assiduit

«In epoca non lontana che con stolida jattanza intitolossi civile, l'assassino era condannato a morire per mano del carnefice sulla piazza, al cospetto di un popolo, che assisteva a quella scena di sangue come a spettacolo giocondo. Il delitto punito col delitto, in luogo di moralizzare le masse, le abituava al ribrezzo dell'orribile vista. Il popolo fu veduto ammirare ed applaudire al cinismo del condannato. Sul palco di morte il delitto parve circondarsi di un'aureola gloriosa la vittima fu compianta, il boia imprecato. E nondimeno, a quell'epoca, molti eminenti legisti facevano l'apologia della forca. I più miti, riconoscendo l'immoralit

Ora dirò che l'uomo cerca sempre il piacere e sempre fugge il dolore. Questo non ha bisogno di dimostrazione. Anche i bruti per istinto cercano la gioia, le sensazioni gradevoli. Eccetto nel caso d'una perversione di istinto tutti cercheranno il piacevole e fuggiranno quello che può loro nuocere. Non mi si accusi però di voler fare l'apologia del piacere o del sensualismo.

L'accusa contro il clero di Sicilia è siffattamente destituita di fondamento, che non varrebbe la pena di occuparsene se non l'avesse fatta sua una donna illustre, la vedova di Alberto Mario che ama sinceramente l'Italia e l'isola nostra in ispecie e se non vi avesse accennato lo stesso Presidente del Consiglio, che ripetendo un favorito ritornello sempre apportatore di applausi in Parlamento e fuori il 28 febbraio, dopo aver fatto l'apologia della borghesia, le rimproverò solo di avere abbandonato le plebi alle sette ed ai preti.