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Ma il non vederlo conservato nel ricchissimo Museo Correr in altra delle raccolte da me esaminate, il non trovarlo registrato fra le monete che appartenevano a monsignor Gradenigo, il cui catalogo fu inserito nella collezione dello Zanetti Vol.

Sennonché, qualora la terminazione surriferita avesse effettivamente avuto esecuzione, sarebbe molto difficile che non si fosse conservata fino a noi alcuna moneta di Modon o di Coron, battuta sotto Pietro Gradenigo e sotto i costui successori fino ad Andrea Dandolo. Eppure a nessun pezzo di Pietro Gradenigo, di Marin Zorzi, di Giovanni Soranzo, di Francesco Dandolo e di Bartolomeo Gradenigo non puossi applicare il nome di tornese; dal disegno prender argomento a tenerli altrove battuti che nella zecca di Venezia. Escludendo il ducato d'oro che si possede di que' dogi, le monete conosciute di Pietro Gradenigo sono le seguenti: il [I[piccolo]I] coniato la prima volta da Sebastiano Ziani sul modello de' denari imperiali, il [I[grosso]I] cuso primamente da Enrico Dandolo, il [I[marcuccio]I] di bassissima lega che pure avea dato fuori il doge vincitore di Costantinopoli, il doppio[I[ quartarolo]I] e la sua unit

Ho io sottoscritto terminato di copiare le aggiunte e le correzioni fatte dal chiaro autore sull'originale che potei avere scritto dal di lui carattere. GRADENIGO». Quasi nel medesimo tempo Angelo Dalmistro, grande ammiratore del Gozzi, s'accingeva a curar lui la nuova edizione della Marfisa. Chi ci perdette piú di tutti, fu il povero Gradenigo.

[I[Quarti di leone]I]. Del peso di k. 32. 3, aventi cioè di fino k. 24. 85/384, e parimente rarissimi. Il quarto di leone del Morosini non l'ho mai veduto, ma ne ritengo la esistenza dalle memorie di zecca, e credo sia quella moneta della raccolta Gradenigo (Zanetti, vol. II, p. 203 n. 253) che il suo possessore descrisse per mezzo leone di questo doge, benché le desse il peso di k. 34. 2; peso, se vuolsi, eccedente il legale, ma che induce forte sospetto non abbiasi potuto deteriorar cotanto un pezzo da ridurlo quasi alla sua met

Il diritto n'è pur simile, in proporzioni minori, e tale il rovescio, che nell'esergo porta la cifra * VIII *. Questo pezzo è pur descritto nel II vol. della Raccolta dello Zanetti a pag. 206, com'esistente nella collezione Gradenigo sotto il n.° 270, e n'è dato il peso in k. 5 gr. 3.

Ma il nemico, numeroso assai, dalla forte posizione seminava la morte; a fianco di Turr, colpito da una palla alla gola cadeva il tenente Gradenigo; nel medesimo istante era colpito mortalmente il Bronzetti e, al sergente Gnocchi che lo sorreggeva, una palla gli traversava l'omero. Non era possibile più sostenersi e i nostri dovettero ripiegare.