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Gli alleati del conquistatore livellatore sono gl'impulsi ideali del secolo ampiamente diffusi. Nelle grandi classi popolari, come, per esempio, nella folla della media cultura e nella burocrazia, la quale coscientemente o incoscientemente accede dovunque allo spirito del bonapartismo, il desiderio dell'eguaglianza costituisce la più potente di tutte le tendenze politiche. Il dominio napoleonico, avendo reso instabili le frontiere di tutte le nazioni e dati all'onda tutti i rapporti politici, ha esteso assai lontano di l

Oggi le teoriche del progresso indefinito e dell'associazione Europea, un tempo retaggio dei pochi che il volgo dei dotti battezzava utopisti, son fatte credenze pressochè popolari in Francia, dove le delusioni e le colpe non sono tante ancora da toglierle l'iniziativa dell'incivilimento Europeo. Dacchè Cristo cacciò una base d'associazione, bandendo agli uomini il principio dell'eguaglianza, senza la quale non v'è associazione possibile; dacchè la stampa creò un vincolo universale e concesse a quanti sentivano dentro la consecrazione a una missione di sviluppo sociale, di coordinare i loro sforzi individuali, di stampare una grande unit

L'êra contemporanea comincia con la rivoluzione francese: si ottennero da essa i beneficî promessi? Tanto poco si ottennero, che quel cataclisma potè essere definito «una farsa sanguinosa». Mentre il principio dell'eguaglianza tra gli uomini era scritto col vivo sangue sgorgante dalle ghigliottine, Napoleone s'incaricava di dimostrarne la fallacia; o, per meglio dire, ne incarnava la logica conseguenza. Se ogni uomo è uguale ad un altro, un ufficialetto d'artiglieria prende il posto dei re per diritto divino e si fa padrone del mondo. Autocrate repubblicano, egli è il tipo dell'umanit

Tutti i nostri tentativi rivoluzionari perirono; ma tutti furono opera d'una casta militare o aristocratica e intesi a pro' d'una casta: tutti s'arretrarono davanti alla parola generatrice delle grandi rivoluzioni: Dio e il Popolo: tutti sagrificarono a non so quali meschine speranze il dogma sublime dell'Eguaglianza: tutti furono, in sul nascere, soffocati dal tradimento.

«Se soccombiamo, dite ai nostri concittadini che imitino l'esempio, poichè la vita ci venne data per utilmente e nobilmente impiegarla, e la causa per la quale avremo combattuto e saremo morti è la più pura, la più santa che mai abbia scaldato i petti degli uomini: essa e quella della LIBERTÀ, dell'EGUAGLIANZA, dell'UMANITÀ, dell'Indipendenza e dell'Unit

Precisamente col sovrano divenuto tale per le sue virtù si era realizzata a pieno l'idea madre della democrazia francese; l'idea dell'eguaglianza. La égalité, quantunque accolta fin dal 1793 tra le più attraenti grandi parole dei diritti dell'uomo, si era poi affermata come la più vitale delle acquisizioni rivoluzionarie. Se vogliamo apprezzare corrispondentemente il fanatismo di eguaglianza della nuova Francia, dobbiamo ricordarci dell'odio atroce che in quel paese fin dai tempi antichi separava gli stati. Ognuna delle classi più alte guardava le più basse con un disprezzo senza limiti. L'antico nome del quarto stato, dei vilains, è ancora oggi un'ingiuria. La nobilt

«Bensì, perchè i popoli possano procedere uniti sulla via del perfezionamento comune, è necessario ch'essi camminino sulle basi dell'Eguaglianza. Per essere membri della grande Associazione conviene esistere, avere nome, e potenza propria. «Ogni popolo, in conseguenza, deve, prima d'occuparsi dell'Umanit

Come, infatti, il socialismo giuridico fu ulteriore applicazione dell'eguaglianza proclamata nell'89, il socialismo scientifico, mirabile moto di rivendicazioni proletarie ed umane, fu l'applicazione del principio democratico dell'autonomia e della sovranit

La Fratellanza è l'amore reciproco, la tendenza che conduce l'uomo a fare per altri ciò ch'ei vorrebbe si facesse da altri per lui. Ogni privilegio è violazione dell'Eguaglianza. Ogni arbitrio è violazione della Libert

«Ah, quel riso!...» Era sperabile che Zakunine osservasse l'unico patto posto dalla infelice?... Nel ricostruire con l'aiuto di quelle confessioni il carattere dell'accusato, il Ferpierre sentiva che l'avverso giudizio di Roberto Vérod non era dettato dalla passione. Dietro l'umanitaria professione di fede, con la predicazione della giustizia, dell'eguaglianza, dell'amore, quell'uomo doveva nascondere un egoismo scettico, ingordi appetiti, voglie malsane, se era stato capace di ridurre a quel tormento la creatura che gli si era resa a discrezione. Se la lusinga di ridurlo a una più calma prosecuzione della riforma sociale era fallita, aveva egli almeno risposto con atti di bont