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Questa famiglia aveva accettato con entusiasmo le idee repubblicane nel 1799. Aveva poi accolto i conquistatori francesi come liberatori e fratelli. Al reintegramento dei Borboni, quelli della famiglia di Nubo, che non perirono sul palco, furono sterminati dai briganti del cardinal Ruffo. I loro beni furono confiscati; il loro nome, devoluto all'infamia.

Le storie delle battaglie vanno piene di singolari presentimenti palesati intorno alla propria morte da coloro, che in effetto perirono; forse ciò avviene perchè quando la morte presagita tiene dietro al presagio la gente ne serba conto, mentre in caso diverso passa inavvertito, o ne omette il ricordo; tuttavia confesso, che vi hanno successi nel mondo dei quali è difficile per non dire impossibile rendere ragione: adesso vuolsi sapere come certo Giuseppe Magni da Milano sergente parlando in quel giorno della battaglia del 3 giugno ebbe a notare: «cotesto fu il dei caporali (e di vero assai ne morirono allora) oggi viene quello dei sergenti, ed io sarò tra i morti,» e così accadde: dopo non bene un quarto di ora colpito di palla nella fronte periva; indi a breve pari sorte toccava a Carlo Ramesi: tale ugualmente auspicava di un Vigoni di Pavia, che incamminandosi verso Roma diceva ai compagni: «l

Quei che perirono furono Giuseppe Tamburelli, caporale nella brigata Pinerolo, il 22 maggio 1833, in Chambery: Antonio Gavotti di Genova, maestro di scherma, il 15 giugno, in Genova: Giuseppe Biglia di Mondovì, sergente nei granatieri guardie, lo stesso giorno in Genova: Domenico Ferrari di Taggia, sergente nella brigata Cuneo il 14 giugno, in Alessandria; Giuseppe Menardi, Giuseppe Rigasso Amando Costa, Giovanni Marini, sergenti nella brigata Cuneo, lo stesso giorno, in Alessandria; Effisio Tola, di Sassari, luogotenente nella brigata Pinerolo, l'11 giugno, in Chambery; Alessandro de Gubernatis, di Gorbio, sergente nella brigata Pinerolo, il 14 giugno, in Chambery: Andrea Vochieri, d'Alessandria, legale, il 22 giugno, in Alessandria.

Tutti i nostri tentativi rivoluzionari perirono; ma tutti furono opera d'una casta militare o aristocratica e intesi a pro' d'una casta: tutti s'arretrarono davanti alla parola generatrice delle grandi rivoluzioni: Dio e il Popolo: tutti sagrificarono a non so quali meschine speranze il dogma sublime dell'Eguaglianza: tutti furono, in sul nascere, soffocati dal tradimento.

Per essa crollò da cima a fondo con ispaventevole detonazione una parte del fabbricato, e furono travolti a precipizio e sepolti fra le rovine parecchi militari zuavi, e la più parte italiani, dei quali pochi andarono illesi; dodici rimasero chi più chi meno gravemente feriti, per modo che in progresso di tempo tre ne perirono, ventidue furono estratti morti: una famigliuola che a caso andava per via, marito, moglie ed una fanciulla di presso a sei anni, restarono anch'essi sotto le macerie; la sola donna ne potè essere tratta semiviva e pesta; le case circostanti allo scoppio orrendo, ed al crollo violento patirono tale una scossa che si screpolarono in più parti, andarono in frantumi porte e finestre.

La caserma Serristori crollò in gran parte, travolgendo nella ruina non pochi zuavi, dei quali ventidue furono tratti morti di sotto alle macerie, e dodici rimasero malconci e feriti per modo, che tre di essi ne perirono in progresso di tempo.

Cleomede, dall'oracolo disegnato ultimo degli eroi, defraudato del premio della lotta, ruppe la colonna di una scuola sotto le cui rovine perirono 60 persone. E qui si ricordi anche Sansone se i semidei della Bibbia non sono miti o favole come quelli delle Mille ed una notte.

Nelle caverne, disputate ai lupi e agli orsi, si trucidavano freddamente i latitanti. Quali perirono di fame. Tratto tratto uno sparo annunziava un nuovo assassinio. Non v'è così solitaria valle, ove tu non possa dire: qui fu versato sangue. Non eco di quei taciti poggi, che non abbia ripercosso ì miserabili lai di moribondi.

La morte di Pellegrino Matteucci non fu sola inutile. Altri si slanciarono sulle sue orme e quasi tutti perirono; Chiarini Giulietti, Bianchi, Porro furono trucidati. Cecchi più fortunato mutò l'epopea in romanzo cavalleresco e rimase cinque anni prigioniero amato dalla regina di Ghera, preparando pei poeti dell'avvenire uno di quegli ammirabili temi che ebbero nell'antichit

.... ecco che cosa mi dice il Colosseo. Mi dice che dove gli uomini schiavi si sgozzavano per ricreare un tiranno, ora convengono i cittadini a salutare l'aurora d'una vita nuova; mi dice che dove perirono sotto le scuri o in mezzo alle fiamme gli apostoli della libert