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In quel momento terribile, costui vedendosi perduto, e pur non volendo rinunziare alla sua vendetta, trasse fuori un coltello e vibrò un colpo alla fanciulla, che fuor di mente s'era gittata sopra di lui. Ma la mano di Dio stornò il ferro; la Stella svenne a' piedi dell'assassino, e, cadendo a rovescio, percosse il capo contro l'angolo d'un basso armadio ch'era presso l'entrata.

Ora che la giustizia e la pubblica opinione s'acquetavano vedendo logicamente spiegato il mistero, come avrebbe egli potuto sorgere ancora a negare la spiegazione, a denunciare il supposto eroismo della giovane, la supposta infamia dell'assassino che lasciava pagare alla innocente per amor di salvarsi?... Se avesse fatto così, egli stesso avrebbe dato ragione a chi lo diceva amante fortunato della morta e geloso rivale del principe!

È il braccio dell'assassino che toglie a difenderti? Non siamo noi il tuo Muleasso, al quale concesse il Profeta dominio intero su la tua vita, sul tuo avere?...» «Non sopra il mio onore

"Se l'ora della vendetta non fosse vicina e se la speranza di presto immergere questo pugnale nel cuore dell'assassino non mi trattenesse, mi frugherei con esso le viscere per non vedere più oltre un solo giorno di umiliazione e di sciagura della povera patria mia!".

In questo mezzo, uno scalpiccìo sordo ma vicino gli giunge all'orecchio; ed ecco che, spinto dall'ira e sperando trovar le traccie dell'assassino, raccomanda con uno sguardo la sorella all'amico, e in un baleno corre fuori. Tentando con furia le pareti del buio andito prima attraversato, sente cedere un'imposta; cacciasi arditamente per que' luoghi sconosciuti, e trovatosi in un soppalco, basso, ingombro di macerie e di travi, vede nel buio fondo muoversi qualche cosa: sembragli un uomo che si strascini carpone. Fatto cieco dal suo furore, afferrando una pistola che teneva nascosta, balza minaccioso incontro a colui, ch'altri non poteva essere che l'assassino di Stella. Ma, fatti appena pochi passi in quel nascondiglio, ove solo penetrava un barlume dalla cadente tettoia, pensa d'essersi ingannato, poichè l

Beppe non potè più contenersi: lo vinse un terribil parossismo: si buttò a terra, si contorceva, si mordeva i pugni e con rantolo straziante: Me lo levino dal sole.... lo nascondano.... lo mettano in un carcere profondo.... ci sono i tribunali per questo.... non lo lascino a mia portata.... Egli parlava dell'assassino della povera Gina.

Fu risposto che questo sarebbe avvenuto soltanto dopo la punizione dell'assassino del suddito inglese. L'assassino fu preso e condannato subito.

Osereste richiamare in dubbio un giudicato? Anche Cristo fu giudicato; giudicati i martiri, e il cristiano che sel ricorda, sa che talora la spada della giustizia emula il coltello dell'assassino: sa vedere l'innocente perfino in chi sale al palco, e il riprovato da Dio in colui che lo condannò.

-Signor difensore! gridò il presidente. Non seguiti a parlare così, altrimenti le tolgo la parola. Monti e Tognetti avranno errato, lo ripeto, riprese il difensore, saranno illusi, traviati, ma il loro inganno era generoso. Dalla loro colpa, se colpa v'ha in essi, a quella dell'assassino v'è un abisso. Se errarono nel fatto, nell'intenzione erano puri.

Assai più coperti d'omicidii dell'assassino di Maniscalco, ma infine Maest