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FABRIZIO. Perché mi maraviglio che, avendo voi tanto bisogno di medico, vi lascino uscir di casa; ché, in ogni altro luogo che voi fusse, vi terreben legato. VIRGINIO. Legata dovevo io tener te, che mi vien voglia di scannarti! Portami un coltello. FABRIZIO. Vecchio, voi non mi conoscete bene; e ditemi villania, forse pensando ch'io sia forestiero.

Non importa... Lascino pure il catafalco, ma levino il cartello! Ma se nessuno può leggerlo!... Io ho usato troppe gentilezze con loro questo scandalo non lo subisco... Ma, se non v'è scandalo! Insomma per il buon della pace, fa necessario tor via quel disgraziato cartello.

Ma! l'abate di Zug, risponde s. Lorenzo. All'abate di Zug, di vergine non confiderei neppure la maga di Endor, replicava l'asino malandato di Baccelardo. Per asini ed asini poi vi è il reverendo capitolo tutto intero. Lascino fare a me. Ecco i commissarii del Papa, largo, fateli passare. Scostatevi, bestie e buffoni. Passate, molto ubbriachi messeri, passate.

Ah! vuoi battaglia? e battaglia avrai, io dico. Egli calci, e calci io; egli morsi, ed io bastonate da levare il pelo: alla fine egli chinò gli orecchi, e sospirando chiese capitolare. Perdono ai vinti, purchè si lascino cavalcare. Io vi salii sopra, e ce ne partimmo insieme da buoni amici, come se neppure avessimo avuto contesa fra noi.

Perchè dovrebbe morire? Ha un buon temperamento, è giovane. Ha bisogno di quiete e che la lascino stare in pace, ecco tutto. Gi

Bravo, così mi piaci, e se a te occorresse qual cosa, quando mai la forza del tuo braccio non ti valesse più che tanto, sai dov'è il mio palazzo. Bada dunque che costoro si ritraggono presto, e lascino in pace la vecchia. Ciò detto il conte Galeazzo uscì.

Non ho tempo da perdere. Salto in macchina e mi apro la strada con la mia blindata nella folla vorticosa. Largo, largo, ci lascino passare! Una vecchia è caduta davanti a noi e Menghini deve con scatto pronto virare per non arrotarla. Poi via per la strada d'Amaro sotto le alte, voluminose forze concentrate del Monte Festa. A un chilometro piombiamo su una colonna di carreggio.

Beppe non potè più contenersi: lo vinse un terribil parossismo: si buttò a terra, si contorceva, si mordeva i pugni e con rantolo straziante: Me lo levino dal sole.... lo nascondano.... lo mettano in un carcere profondo.... ci sono i tribunali per questo.... non lo lascino a mia portata.... Egli parlava dell'assassino della povera Gina.

Credo si tratti d'una semplice indisposizione. Folco vide una maschera di dolore arcigno cader dal volto di Gioconda: i colori le tornarono alle guancie, la luce agli occhi; le sue labbra sorrisero. Ora la lascino riposare, consigliò il medico. E Lei, contessa, non abbia timore. S'allontanarono. Folco non disse parola. Il dottore scrisse una ricetta e promise che sarebbe tornato.

Mi lascino solo un tratto, di grazia! diss'egli, temperando più che gli venne fatto coll'accento la durezza della frase. I compagni, che erano gi