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Ogni settimana egli consacrava alla famiglia una mezza giornata o una notte, ed è facile immaginarsi con che lagrime egli fosse accolto dal conte Luca e dalla contessa Zanze. Chè se il conte era pusillanime come un coniglio e la contessa leggera come una farfalla, questo non voleva dire che non amassero il loro figliuolo. Negli affetti veri, nei veri dolori tutti gli uomini si rassomigliano.

Che i sudditi lo amassero glielo ripetevano cagnotti, ambasciatori e poeti: quanto egli sel credesse potevasi argomentare dal giaco di maglia che mai non deponeva, dalle raddoppiate guardie, e da due enormi alani, che, come i soli non capaci di desiderare miglioramento libert

Così finì il racconto di Aloise di Montalto, che, interrotto sul principio dalle gaie considerazioni della brigata, fu poscia, a mano a mano che si avvicinava alla catastrofe, ascoltato con molto raccoglimento da tutti, segnatamente dalle tre dame. Se amassero tutti come Goffredo Rudel! disse la bianca Maddalena. Ma, pur troppo, nella vita comune non sar

Questa differenza di gusti e di costumi non impediva che i due fratelli si amassero teneramente.

Da parte mia, se i giovani si amassero, do il mio pieno consenso, ed anzi mi reputo ben fortunato di diventare il suocero del mio futuro padrone! Oh, l

"Una quercia, simíle ad una vecchia brutta "Che s'è presa d'amore per un bel giovinetto, "Abbracciar del tugurio parea volesse il tetto; "Un tetto di lavagna nera, lucente, lina, "Su cui ridean gli steli d'una rosa canina. "Mi parea che si amassero quel tetto e quella rosa! "Anzi il tetto, agli abbracci di Madonna Ghiandosa "Quasi per isfuggire parea farsi più basso!

Il Cabanis, come più tardi il Manzoni, tenne fede al suo programma giovanile. E, se fu caso che due uomini come il Cabanis ed il Manzoni, l'uno al tramonto, l'altro al principio della vita, s'incontrassero e si amassero, quel caso almeno non si potè dir cieco, poichè, se il temperamento dei due scrittori era diverso, non potevano incontrarsi due uomini che si somigliassero di più nel desiderio del bene. Il ritratto del Cabanis che accompagna il primo volume della edizione delle sue opere fatta nell'anno 1823 a Parigi dal Didot, ci offre la figura d'uomo pensoso e malinconico, ma benevolo e dall'espressione soave. La gioventù del Cabanis era stata molto agitata; giovinetto, egli aveva seguito, in qualit

I soli passatempi della sua malinconica ma robusta giovinezza, erano il cavalcare e la scherma. Di questo modo egli s'era fatto da per un tal uomo che molti stimavano e tutti poi rispettavano, sebbene pochi lo amassero, a cagione della sua contegnosa alterezza.

21 ottobre. Volevo dicessero: Quel giovane si è fatto seriissimo, è divenuto il servo dei poveri, è dolce, è pio, è rassegnato. Ha un profondo dolore, ma soave che coll'amore consacra la sua vita... Volevo mi amassero tutti ed io mi tranquillassi.... No! risusciti tu, mio animo d'artista e mi scuoti! mi tormenti! Mi fai delirare!

Dio! gridò egli. Dio! L'ho sentito sull'Oceano, dominare con la sua voce il fragore delle tempeste. Dio m'ha assistito, Dio ha voluto conservar la mia fama nel sale dell'amarezza. Dio la mia forza, Dio la mia gloria. A lui tutto; senza di lui non sarei nulla. E son passato nella vita ancor io, amato assai più ch'io non meritassi. Fu grazia di Dio che mi amassero a gara tutte le nobili creature di Spagna; il buon padre Marchena, il Quintanilla, il Santangel, consolatori benigni; Diego di Deza, mia spada; il santo Mendoza, mio scudo; Beatrice di Bovadilla, angelo mio tutelare; Isabella, onore del trono. Perchè vissuta, Isabella? Non forse perchè si schiudesse mercè sua un nuovo mondo alla legge di Dio, alla legge d'amore?... Ah, l'odio! l'odio livido e nero! ah, la sete dell'oro, sete inestinguibile, sete crudele!... Questo sanno far gli uomini, dei doni di Dio! Si muover