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Ora, la condotta di Atanasio disturbava la politica di Giuliano, il quale voleva tenere i due partiti cristiani sul piede d’eguaglianza, e di reciproca tolleranza, nella previsione che si sarebbero indeboliti a vicenda. Ma nulla era più lontano dalle sue intenzioni che il dar mano forte all’ortodossia per vincere l’Arianesimo, e nessuno, pertanto, poteva essergli più sospetto e più odioso dell’ardente Atanasio. Egli, pertanto, s’inalberò davanti alla ricomparsa brillante del vescovo d’Alessandria e sentì di non poterla tollerare. Vide in Atanasio un nemico più forte di lui, che avrebbe reso vano il tentativo a cui aveva dedicata la sua vita, e decise di soffocarlo. Cominciò la persecuzione col pretesto che Atanasio era uscito dalla legge. Infatti l’imperatore aveva, con un editto, concesso il rimpatrio dei Cristiani esigliati, ma, in quell’editto, non era detto che potessero riprendere il governo delle rispettive chiese. Atanasio, invece, non aveva esitato un istante a mettersi al posto del massacrato Giorgio. Ed ecco che Giuliano manda tosto questo nuovo decreto agli Alessandrini. «Un uomo, esigliato da tanti decreti di tanti imperatori, avrebbe dovuto aspettare una speciale autorizzazione, prima di rientrare in patria, e non gi

Morto Costantino nel maggio del 337, Atanasio ritornò trionfante in Alessandria, e riprese il suo ufficio. Fu il segnale di una nuova tempesta. Atanasio, che, certo, non era un uomo tollerante, depose dagli uffici ecclesiastici tutti coloro che erano stati suoi avversari e li sostituì con amici, infiammando sempre di più la collera degli Ariani. Sul trono di Costantinopoli sedeva Costanzo, semiariano, il quale non vedeva che con gli occhi di Eusebio. Mandò, pertanto, ad Alessandria un nuovo vescovo Gregorio, e lo fece accompagnare da una scorta militare, onde imporlo con la forza se si trovasse resistenza. Infatti, la venuta di Gregorio fu causa di sommosse e di scene di violenza. Ma Atanasio vedendo inutile ogni sforzo, nel marzo del 340, partiva, pel suo secondo esiglio, e si recava a Roma presso il vescovo Giulio. In Occidente, Atanasio trovava amici ed appoggio, cominciando dall’imperatore Costante che, diversamente del fratello Costanzo, era propenso all’ortodossia. Per cinque anni, l’infaticabile Atanasio, protetto dall’imperatore, si agita a difesa ed a gloria della fede da lui professata con eroica convinzione. A Milano, nelle Gallie, ad Aquileja, egli è il legislatore religioso. Ma, intanto, anche in Oriente, le cose volgevano al meglio per lui. Costanzo, stimando conveniente di non staccarsi troppo aspramente dal fratello, accennava ad un più mite contegno; così che, morto nel 345 il vescovo Gregorio, Atanasio potè presentarsi a Costanzo in Antiochia, ed ottenere da lui di esser ripristinato nella sua sede di Alessandria. Nel 346, egli, infatti, vi rientrava fra il giubilo del popolo. Ma la pace ebbe breve durata. Morto Costante nel 350, Costanzo non ebbe più ritegno a parteggiare per l’Arianesimo. E, di conseguenza, ricominciò la guerra contro Atanasio, accusato di essere il disturbatore della tranquillit