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Aggiornato: 5 giugno 2025
Ugo, sono qui avvinghiata a te! Nessuno può rompere questo nodo fatale! Nessuno? E chi ti dicesse chi io sono? Nessuno! E nessuno lo può dire perchè tu sei Ugo! Io devo dirlo. Sono vinto e vituperato. T'amo! Scomunicato e fuggente. T'amo, e sono tutta tua! Perchè m'ami? Che t'ho fatto per condannarmi così? Ed io che t'ho fatto? Ricordati Guidinga. È così disperato l'amore! Chi ci resiste?
Egli era il Genio, il puro e formidabile Genio latino, ora glorificato, ora vituperato dall'impetuosa ed esaltata gioventù d'Italia. Viveva solitario e lontano dal mondo, sordo ai clamori che si facevano intorno al suo nome; disdegnoso di laudatori come di detrattori; impassibile dinanzi all'invettiva o all'acclamazione.
Poi si cangia totalmente in viso, e come se tutto ad un tratto si fosse deciso, toglie i capitoli di mano al Nordheim, li firma sollecitamente, li suggella e restituendoli soggiunge: Sire di Nordheim, voi siete un vituperato sono infami i nostri baroni. Non pertanto, siate voi testimone della violenza che ci fa il nostro popolo ed abbiate per fermo che, se Dio è Dio, le paga.
A queste acerbe parole, Ugone, che sempre era stato buono ed onorato, si sente commuovere. Il suo fallo gli salta agli occhi spaventevole, si vede vituperato da tutta Europa, gli sembra udir raccontare il suo tradimento per tutte le corti, sente strapparsi fino dal sangue l'epiteto di virtuoso attaccato al suo nome, e conciossiachè anche in quell'azione condannevole e' fosse stato spinto da piet
Io ero vinto, vituperato, scomunicato, fuggente, e potevo io dirti mia? Ecco il mio rimorso! E sapevo io resistere? Ecco la mia gioia! Ed Ugo, titubando: Ahi da quel giorno ad oggi! e combattuto: Non posso dirti, e come! Mi tormento! Poi ad una stretta di lei: T'ho detto.... il mio rimorso! Ma Imilda: No, no! Tu mi celi qualcosa! È un altro il segreto.
Ildebrandino era straziato in modo ineffabile: e pregava: Dammi la mazza sul capo! No? Dio, fammi morire!... Morire?... Nella morte c'è un mistero che mi pesa! Sento adesso: no, no...! Oberto, lasciami: tristo, vituperato, ingratissimo.... De profundis clamavi ad te, Domine.
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