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Specialmente nei luoghi dove, come in Napoli, governa un Vicario criminale con facolt

Qui cotesto privilegio appartiene ai nobili, che ne vanno giustamente gelosi: però, carissimo mio, per satisfarti in tutto ne muoverò espressa domanda al Vicerè. Il Collaterale, sopraggiunto in mezzo allo amoroso colloquio, attendendo sempre a dare la spinta al Vicario per farlo cadere,

Ultimo gruppo: Mazzieri, Maestro di Cerimonie del Senato, Senatori coi loro ufficiali nobili e civili, contestabili e trombetti e sonatori di oboe e lunga tratta di gente. Entrati in chiesa, tutti erano al loro posto. Ad un lato il Vicario generale o il Ciantro; all’altro, il Senato.

Era dentro una gran cornice di nero legno intagliato a rosoni dorati, e aveva nel campo nella parte inferiore una iscrizione latina che diceva così: «Guidaloste Vergiolesi nobile pistoiese, nel 1252 eletto vescovo di Pistoia: nel 1259 fu vicario dell’arcivescovo di Ravenna, quando questi andò Legato pontificio contro l’immane Ezzelino.

Resta Ariberto con quella potenza di vicario imperiale, che incominciavano a dar gl'imperatori a' lor aderenti principali qua e . Era naturale; gl'imperatori non potendo far valer essi da lungi lor autoritá indeterminata, sconosciuta, la trasmettevano qual era, per valer ciò che potesse, a qualche grande che paresse poterlo da vicino.

Intanto i monaci non avevano dimenticato che essi un tempo erano stati i signori feudali dell'abbazia; colsero dunque l'occasione della morte di Francesco Barberini, nel 1738, per far valere i loro antichi diritti. Nominarono vicario quegli che era stato abate, Bernardo si lasciò condurre nella chiesa della citt

E non vi è pericolo che quel ribaldo, con uno strettone?... E il bargello ripetè il segno. Posso dunque vivere tranquillo? continuava il Vicario. Nèh! rispose il Bargello scuotendo forte la lesta l'ho legato io...

Dalla reazione che avvenne in Sicilia dopo la ritirata di re Carlo, per opera dei più accaniti partigiani della casa d'Aragona e della rivoluzione del vespro. Dalla elezione del conte Roberto d'Artois a vicario generale in Sicilia, con pien potere di perdonare e dar guarentigie, docum. XX e XXI.

Allora il Vicario gli compresse la scapola destra con ruvidezza: quegli abbrividì, aperse gli occhi e domandò dolorosamente: Che cosa volete? Mantenmi la promessa, e confessa... Come! così presto? Dov'è il prete?

Il capo del vicario aveva girato dall'uscio della stanza del Vicerè a quello della stanza del segretario, e da questo a quello come un girasole: alla fine, dopo inenarrabile agonia, esce per la quarta volta il segretario; e, messo fra le mani al vicario un plico suggellato, lo squadra di traverso, lo inchina, e senza dire un fiato sparisce.