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Secondo queste ragioni, pare assai chiaro non esser necessario che la moneta minuta sia battuta dal principe a quella intrinseca bontá che all'intrinseca valutazione corrisponda, purché non ne batta piú di quello che basta per l'uso del suo popolo, e piuttosto scarsamente che con eccesso; onde l'autoritá d'esso principe, che in tutte le altre monete è ristretta ne' limiti della proporzione fra l'oro e l'argento, senza la quale, invece di far guadagno per , ne acquista danno e per e per i suoi sudditi, in questa specie però di monete basse pare che abbia campo di dilatarsi, facendo valere le picciole monete, ancorché di rame schietto fossero, come se contenessero qualche porzione d'argento, e cavandone non isprezzabile profitto, giusta la quantitá de' popoli che egli regge e de' commerci ch'egli ha.

Ma, se vera fosse, porterebbe a 5 per 100 un capitale di 1200 soldi, che ancora è una poca valuta per una casa da cittadino. Per ritornar dunque al nostro assunto, egli è cosa certa che le monete sono sempre cresciute di valutazione, e giammai non diminuiscono, se non è per qualche picciola cosa che un principe le ritiri indietro.

Che se il principe ricusa di far alcun guadagno nelle monete minute, e le batte di tal lega e bontá intrinseca, che corrisponda all'esterna valutazione che vuol dargli, trattone le fatture, non vorrei che paresse un paradosso ad alcuni, se io dirò che può nascere da ciò un giorno qualche sconcerto nelle monete maggiori. Ma la prova è facile, che non voglio tacerla.

E perciò resta il danno solo alla plebe ed all'erario del principe, che tira i suoi dazi ed altre entrate a ragione di tanti soldi, ecc., come si vedrá. Qual effetto produca la proporzione dell'oro all'argento, male osservata nella valutazione delle monete.

La filologia tedesca presenta la medesima preparazione metodica meticolosa e formidabile dell'esercito tedesco. Ma tale preparazione non conduce alla valutazione estetica, cioè alla intelligenza delle opere d'arte. E se tale intelligenza è, come deve essere, lo scopo supremo d'ogni studio, la filologia del kaiser fallisce come gli eserciti del kaiser ai suoi scopi supremi.

La traduzione di qualcuno dei lavori più significativi del Treitschke tanto più urgeva, in quanto che pochi scrittori hanno aperto, come lui, un più vasto campo alla discussione, e pochi sono, come lui, andati incontro alla ventura dei giudizi avventati, rispondenti alle passioni, non alla valutazione serena, condotta sulla conoscenza diretta. La rettitudine della cultura esige che sia eliminata la possibilit