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Aggiornato: 9 giugno 2025


come desidera il cervio la fonte de l'acqua viva, cosí desidera l'anima mia d'escire della carcere del corpo tenebroso e vedere te in veritá. Oh quanto tempo sará nascosta la faccia tua agli occhi miei! O Trinitá etterna, fuoco e abisso di caritá, dissolve oggimai la nuvila del corpo mio!

Frattanto, secondo le avute ingiunzioni scavalcarono al palagio de’ Frescobaldi a capo del ponte S. Trinita oltr’Arno; perchè costoro in Firenze eran caporali di parte Nera, tanto che avevan ospitato li stessi baroni del Valois. Conferirono brevemente col principale di essi; che, confortatili di grandi speranze, li volle accompagnare fino alla casa di messer Baschiera de’ Rossi.

Dott. cav. PIO CALCA, Possidente; avv. comm. PASQUALE TODDO-BERTÙ, Deputato; barone comm. VINCENZO LO FORTE DI SANTA TRINITA, Deputato; PIETRO LANER, Possidente-Pubblicista; AMBROGIO VERGANI, Industriale; CAMILLO BERETTA, Banchiere; marchese comm. GIAN FRANCO DURANTI, Possidente; SERAFINO CARLI, Possidente; FRANCESCO PALAZZOLI, Costruttore; NAPOLEONE SALVALAJ, Pubblicista; cav. MARCO SAL

Tu, Trinitá etterna, se' factore; e io, tua factura, ho cognosciuto, nella recreazione che mi facesti nel sangue del tuo Figliuolo, che tu se' innamorato della bellezza della tua factura. O abisso, o Deitá etterna, o mare profondo! E che piú potevi dare a me che dare te medesimo?

E non erano solamente queste che io v'ho accennate. In una cappella di Santa Trinita, Spinello fece una Nunziata in fresco, molto bella secondo l'opinione di tutti; indi nella chiesa di Sant'Apostolo una tavola a tempera, ov'era raffigurato lo Spirito Santo quando discende sopra gli Apostoli in lingue di fuoco.

Dal lume della chiara visione con la quale vedeva, l'anima sua, chiaramente la divina Essenzia e la Trinitá etterna; e cosí sempre vedeva me, Dio etterno. Questa visione adoperava perfectissimamente in lui quella fedeltá, la quale inperfectamente adopera in voi el lume della sanctissima fede.

Con tucte le membra si uní questa natura divina, cioè con la potenzia mia, con la sapienzia del mio Figliuolo e con la clemenzia dello Spirito sancto, tucto me, Dio, abisso di Trinitá, conformato e unito con la natura vostra umana. Doppo questa unione fece l'altra il dolce e amoroso Verbo, correndo come inamorato a l'obrobriosa morte della croce. Ine si distese.

Non ho cognosciuta la tua veritá, e però non l'ho amata. Perché non ti conobbi? Perché io non ti viddi col glorioso lume della sanctissima fede, però che la nuvila de l'amore proprio obfuscò l'occhio de l'intellecto mio. E tu, Trinitá etterna, col lume tuo dissolvesti la tenebre.

Ella è uno specchio, secondo che tu, Trinitá etterna, mi fai cognoscere; ché, raguardando in questo specchio, tenendolo con la mano de l'amore, mi rapresenta me in te, che so' creatura tua, e te in me, per l'unione che facesti della Deitá ne l'umanitá nostra.

Tu, Trinitá etterna, se' uno mare profondo, che quanto piú c'entro tanto piú truovo, e quanto piú truovo piú cerco di te. Tu se' insaziabile, ché, saziandosi l'anima ne l'abisso tuo, non si sazia, perché sempre rimane nella fame di te, Trinitá etterna, desiderando di vederti col lume nel tuo lume.

Parola Del Giorno

s'alceste

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